domenica 29 giugno 2025

L’IRAN E IL SILENZIO DEL PRESIDENTE

Nei suoi recenti discorsi pubblici (tra cui quello di Marsiglia) il nostro Presidente della Repubblica ha sottolineato con forza come la Russia abbia violato il diritto internazionale invadendo con il suo esercito l’Ucraina. Inoltre il Presidente ha pronunciato parole chiare contro le violazioni del diritto internazionale rappresentate dai ripetuti bombardamenti israeliani su Gaza, dalla distruzione di quell’area e dal trattamento inumano imposto alla popolazione palestinese sempre dallo Stato di Israele.

Non capisco perciò il suo silenzio sui recentissimi bombardamenti subiti dall’Iran da parte sia di Israele che degli Usa.

Nessun organismo internazionale ha autorizzato questi bombardamenti che si configurano dunque come una violazione palese del diritto internazionale, tanto più in una fase in cui l’Iran trattava con l’AIEA il controllo del suo sviluppo nucleare.

Com'è allora possibile che, come ha notato anche Travaglio, il nostro Presidente non abbia detto alcunché su questo tragico episodio (ribattezzato dall'immaginifico Trump come la guerra dei 12 giorni) che destabilizza gli equilibri del mondo soprattutto da parte della principale potenza mondiale, gli Usa, di cui noi siamo alleati col trattato della NATO?

Osservo questo perché il silenzio del Presidente su un episodio che colpisce e indebolisce anche il ruolo dell’ONU potrebbe essere inteso come un sostanziale assenso italiano alla decisione presa dal presidente americano di bombardare uno stato indipendente e sovrano senza alcun mandato internazionale e neppure senza un mandato del Parlamento degli Usa.

Per quanto l’Europa e l’Italia debbano moltissimo al ruolo svolto dagli Usa nella nostra pacificazione interna, alla nostra stabilità e al nostro sviluppo post-1945, credo che non si possa far finta di nulla davanti al linguaggio e al comportamento da gradasso e da potenza imperiale che Trump usa fuori dalle regole internazionali.

Che l’arcipelago politico italiano si divida sul comportamento di Trump non mi sorprende. Ma il silenzio del Presidente un po' si. Anzi, per dirla proprio tutta, mi preoccupa e mi addolora. Perché un vulnus al diritto internazionale resta tale da chiunque venga commesso, incluso il nostro migliore amico. Sempre ammesso che lo sia.

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