Confesso che, come tanti, sono stato piacevolmente sorpreso dal risveglio politico dei giovani e degli studenti in particolare, i quali stanno animando un’ondata di manifestazioni e scioperi contro il genocidio perpetrato dagli israeliani a Gaza e contro il trattamento razzista che lo stato israeliano esercita sui palestinesi. Un’ondata che spero si trasferisca anche nella lotta contro le politiche europee di RIARMO.
Certo in piazza, in questi giorni, non sono scesi solo i giovani. E’ in atto anche una contestazione politica e sindacale, promossa da forze di sinistra, contro il governo di centro destra. Quest’ultimo del resto tiene sul genocidio a Gaza un atteggiamento ambiguo, frutto di una evidente sudditanza verso Trump e verso Israele (in linea, purtroppo, con altri governi europei).
Ma le piazze di questi giorni (di cui vanno sottolineati anche gli eccessi, come i blocchi delle stazioni ferroviarie o quelli autostradali, che un governo, accusato spesso di essere “fascista”, non è riuscito a impedire), per quanto, per fortuna, molto affollate, non rappresentano tutta l’Italia.
Anzi è bene ricordare che l’Italia è un paese molto plurale (diviso e polemico) dove albergano posizioni diverse su quasi tutto. Gaza inclusa.
Ovviamente ciascuna parte della pluralissima Nazione crede e sostiene di rappresentare il lato migliore del Paese.
Ma la verità è un’altra. Per fortuna o purtroppo, a secondo da che parte si sta.
Nessun commento:
Posta un commento