Sì, stasera, al teatro di Pontedera si è esibita una compagnia di attori non professionisti molto coraggiosi. Ha presentato un testo originale, forte, diretto, ora duro e ora nostalgico, scritto da Silvia Nanni, davanti a circa 400 spettatori, con la regia e direi la saggezza di Claudio Benvenuti. Un testo dal sapore quasi brechtiano che invitava il pubblico a smascherare le troppe bugie che appestano il presente. Le bugie di un potere che mente sui problemi principali che assillano il pianeta; che lobotomizza le facoltà mentali dei suoi cittadini; che aliena i sudditi con strumenti tecnologici; che li tiene volutamente dentro la caverna dell’ignoranza, usando la razionalità ma anche la violenza; che li confina in una bolla di plastica, artificiale, che però qualcuno, per fortuna, prova a bucare.
I sovversivi che combattono questo mondo artificiale si autoproclamano “indietristi”, sognano un ritorno (romantico?) ad un mondo naturale e di sapore comunitario, e nella loro ingenuità politica si scontrano con un potere duro, violento, che si giustifica e finirà per schiacciarli.
È un teatro civile che, attraverso una storia complessa e sofisticata, che si svela a poco a poco, esalta il valore della resistenza degli individui e dei collettivi e smaschera il mondo da grande fratello e denuncia le sue logiche assurde e bugiarde in cui sembriamo essere scivolati senza accorgercene.
Un teatro civile che invita a farsi tante domande e ad avere tanti dubbi su quello che sostiene il potere.
Un teatro che si aggrappa disperatamente alla forza della memoria per sopravvivere nell’età della menzogna. Una memoria che si nutre di musica (del resto non era De Andrè che cantava che non ci sono poteri buoni?).
Nell’insieme gli attori amatoriali della compagnia “Terzo Tempo” di UTEL hanno realizzato, sotto la guida di Benvenuti, una prova di sicuro impatto, trasmettendo ai numerosi spettatori, un giudizio sui tempi che viviamo che è arrivava forte e chiaro. Qualche moderato ha bisbigliato: “fin troppo”.
Al netto di alcune piccole imprecisioni e di qualche comprensibile incertezza, il gruppo, che si è costituito appena 3 anni fa, si è amalgamato, è cresciuto moltissimo ed ha raggiunto davvero una bella capacità di stare sul palco, di raccontare storie impegnate in maniera sofisticata, di produrre emozioni e fare ragionare gli spettatori.
Merito anche di una scrittrice di teatro come Silvia Nanni che è riuscita quasi a ricucire il suo testo addosso ad ogni singolo attore. Merito della sapienza e della infinita pazienza con cui il regista, Claudio Benvenuti, ha guidato gli attori verso la meta e sfruttato le spartane risorse disponibili. Merito di un gruppo di persone che tre anni fa erano perfette sconosciute le une alle altre e che l’esperienza formativa teatrale di Utel ha saputo trasformare in una piccola comunità recitante.
Lo spettacolo, intitolato POCHI GRAMMI DI CORAGGIO, è stato possibile grazie al sostegno dell'associazione Crescere Insieme e del Comune di Pontedera, nonché alla collaborazione del Teatro Era.
Bella la risposta del folto pubblico che ha applaudito in diversi passaggi dello spettacolo (r.c.)
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