venerdì 9 dicembre 2016

LA TERZA SFIDA CULTURALE PER PONTEDERA
Dopo il Teatro Era, dopo la Biblioteca Gronchi, l'Amminisfrazione comunale Pontedera ha lanciato la sua terza grande sfida culturale di questa legislatura, quella di costruire un polo espositivo, riconosciuto a livello quanto meno regionale, per l'arte contemporanea. Non un Museo d'arte contemporanea, ma un centro dove far transitare mostre importanti di arte contemporanea. La parziale riqualificazione del Palazzo della Pretura e il trasferimento in quella sede del Centro O. Cirri forniscono il necessario supporto spaziale e organizzativo alla realizzazione dell'obiettivo, che sarà gestito però da un ente esterno al comune (anche se partecipato): la Fondazione per la cultura di Pontedera diretta da Daniela Pampaloni.
Stasera, al teatro Era, ho ascoltato sia il sindaco che la Pampaloni parlare con passione di questa nuova sfida culturale. Il contesto e gli obiettivi sono chiari. Manca, e va invece indicato, l'orizzonte numerico e quantitativo della sfida. L'indicazione dell'altezza dell'asticella da superare o comunque da raggiungere. Da qui al 19 di aprile vanno staccati quanti biglietti veri? 10.000? 20.000? 30.000? Quanti visitatori paganti ci si aspetta di avere? E quanti cataloghi di vendere? Questi due dati vanno forniti, sia pure come ipotesi, di lavoro all'opinione pubblica. Perché su questi si ragionera' dopo il 19 di aprile per definire se l'evento è  stato un successo o meno. Per far si che la cultura dia pane e lavoro infatti servono anche risultati tangibili che vanno conquistati giorno dopo giorno. Per fare 30.000 passaggi paganti servono quasi 250 passaggi paganti al giorno. Troppi? Pochi? Fissiamo un tetto più realistico. Ma fissiamolo. Servirà anche al mondo del commercio per capire quale flusso potenziale di persone al giorno possiamo attenderci. E farci un'idea dell'impatto che questa sfida culturale potrà avere per la città e per la cittadinanza.

Nessun commento:

Posta un commento