venerdì 23 dicembre 2016

OGNI EPOCA HA LE SUE PAROLACCE.
Nell'era della comunicazione urlata, inutile sprecare fiato a chiedere di abbassare i toni. Dai giornali alla tv l'imperativo categorico è farsi leggere o ascoltare. Per farlo molti strillano. Esagerano. Iperboleggiano. Alcuni usano intensivamente  il turpiloquio. Lo usano come fertilizzante. La comunicazione si è in qualche modo sottoproletarizzata. Per arrivare a farsi ascoltare da tutti, il livello della comunicazione è sceso nel fango e schizza m...ota dappertutto. Del resto se una parte del paese vive nella miseria economica, se un'altra parte vive nella miseria morale, non può stupire che un'altra parte ancora sguazzi nella miseria linguistica. Nel paese di Dante, Boccaccio e Petrarca la cosa potrebbe suonare come una bestemmia. Ma le bestemmie piacciono agli italiani e a volte hanno un sapore liberatorio. Temo che anche per il turpiloquio e per le esagerazioni verbali sia un pò la stessa cosa. Insomma ci dovremo convivere. Forse la Crusca ci farà perfino degli studi sopra. Mentre noi ce ne faremo una ragione. What else?

Nessun commento:

Posta un commento