Don Armando alla Biblioteca Gronchi di Pontedera
L'intervista a Don Armando Zappolini, alla Biblioteca Gronchi, ieri sera, è stata una festa dello spirito. Incalzato dalle domande di Ladio Luschi, in un evento che puntava ad incentivare la raccolta delle testimonianze dei migranti, il sacerdote della chiesa di Perignano ha parlato della sua biografia e delle sue innumerevoli esperienze di aiuto agli altri e di partecipazione attiva al soccorso verso i bisognosi, gli abbandonati, i reietti della terra. Un'esperienza che cambia le persone, ha ribadito più volte. Dare e darsi interamente agli altri modifica te stesso e ti fa vedere le cose con occhi diversi, qualunque sia il tuo punto di partenza. Ed è sicuramente così.
Così anche ieri sera il ragazzo nato e cresciuto a Palaia, formatosi nei seminari di Firenze e Pisa, fratello e compagno dei preti scomodi della Toscana (da Don Milani, a Don Mazzi, a Don Nesi) si è offerto per quello che è: un prete coraggioso, che ha scelto la via dell'impegno e del soccorso agli ultimi come missione nel mondo e scopo centrale della sua vita sulla terra. Si è definito e raccontato nel libro come un sognatore coi piedi nel fango. Ed è per questo che si trova bene adesso con Papa Francesco, il quale, non a caso, paragona la Chiesa ad un ospedale da campo, dove si curano i reduci in condizioni precarie ed incerte.
Grande motivatore, grande comunicatore, non privo di quegli eccessi che rendono ancora più umana la sua straordinaria esperienza di vita e di pastore di anime, Don Armando è in grado di illuminare il cammino e di indicarlo agli altri.
Confesso che ascoltarlo commuove, fa sentire inadeguati e perfino un po' inutili. Ma così dev'essere. Del resto gli occhi di Don Armando non ti fissano, ma ti scrutano e ti sfidano. Sono curiosi di sapere di te. Ma soprattutto ti chiedono cosa stai facendo per gli altri. Quanto stai aiutando gli altri.Fino a che punto sei disposto a metterti in gioco e a relazionarti. Domande attualissime e assolutamente necessarie per trasformare milioni di piagnucolosi reduci narcisisti in persone capaci di vivere con coraggio, amore e consapevolezza i loro tempi.
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