sabato 19 dicembre 2020

Curtatone: ovvero qualche riflessione sul lavoro editoriale di Michele Quirici e il paradosso pontederese

Grazie a Michele Quirici e Valentina Filidei, alla casa editrice Tagete e al gruppo di ricercatori e collaboratori che ruota attorno a Tagete, e grazie anche alla casa editrice Bandecchi & Vivaldi e ad altre piccoli imprese editoriali, oggi Pontedera è una città studiata e quindi ricca di libri di storia locale.

A supportare Quirici e gli altri editori, ci sono in città almeno una ventina di studiosi (tra docenti universitari e eruditi locali di vario spessore) che scrivono su Pontedera e i pontederesi testi di una certa qualità. Ma sono solo una parte dei tanti studiosi che di questa città si sono occupati negli ultimi due secoli e le cui opere (tra saggi e volumi) toccavano complessivamente quota 900 nel 2009 (cfr. Pontedera guida alla ricerca) e dieci anni dopo superano di sicuro il migliaio (in gran parte presenti nella sezione locale della Biblioteca Gronchi).

Ora, come dico spesso a Michele Quirici, questi libri, per essere davvero efficaci, si dovrebbero trasformare in consapevolezza storica diffusa almeno tra le persone che vivono a Pontedera. In questo modo potrebbero irrobustire il nostro senso civico, ovvero dare spessore a quell'amore per la città e ai suoi elementi architettonici e urbanistici che poi si riverbera anche sulle scelte individuali e collettive di rispetto, conservazione e decoro.

Ma perchè ciò accada i libri devono incarnarsi nella consapevolezza delle persone soprattutto delle èlite che le guidano. E che questo accada o meno non dipende dalla qualità dei libri e nemmeno dalla loro quantità, ma dalla capacità delle persone di leggerli, di assorbirli e di trasformarli in senso comune.

Il paradosso di Pontedera sta tutto qui. Abbiamo ormai una vasta documentazione storica disponibile, ma stentiamo a leggerla e a farla propria. Ci gloriamo della nostra ignoranza storica.

E’ un po’ come avere un potente vaccino ma agire come un no vax.

In particolare tra coloro che si giovano poco del grande lavoro editoriale di Michele e degli altri editori ci sono le forze politiche cittadine, di maggioranza e di opposizione. Destra, centro e sinistra, comitati civici e liste civette incluse, si sono dati infatti una mano per martirizzare la storia patria cittadina. E sapete perché? Perchè non la conoscono. Per le nostre forze politiche i libri del Quirici e degli storici locali sono off-limits. E’ banalmente per questo che i consiglieri hanno alzato la loro manina e cancellato Piazza Curtatone, senza tener conto del valore simbolico della piazza, ma seguendo l'emozione per la morte del pugile. Semplicemente non sapevano quello che facevano.

E' un tipico fenomeno di insipienza politica che sfocia in arroganza decisionale, ammantata da una giustificazione populista. Un problema molto complicato da risolvere. Anche a livello locale.

Nessun commento:

Posta un commento