Credo anch'io, come scrive il giornalista di Quinesvaldera, che il referendum promosso dalla testata giornalistica attiva su web costituisca solo una indicazione. Ma se il 67% dei votanti si sono pronunciati contro la decisione del consiglio comunale cittadino almeno per qualche consigliere, per qualche assessore e soprattutto per qualche partito politico che in tutta la vicenda ha brillato solo per il suo silenzio qualche problema di ascolto della cittadinanza e di empatia coi propri elettori forse c'è. E lo dico con rammarico. Perchè, nonostante abbia votato sì al mantenimento dell'attuale nome della piazza e quindi contro la decisione che hanno assunto alcuni rappresentanti che ho contribuito ad eleggere in consiglio, la cosa non è piacevole. Avrei preferito un dibattito pubblico su questa scelta prima del voto consiliare. Mi avrebbe fatto piacere sentire ad esempio la voce del PD o di alcuni consiglieri molto attivi sui social che parlano spesso di difendere le tradizioni e le memorie locali e che non mi risulta si siano pronunciati su questa decisione. Mi auguro ora che rispetto al pronunciamento pubblico di molti cittadini che frequentano internet, non ci sia da parte del consiglio comunale solo un'alzata di spalle o un silenzio imbarazzato. Credo che, anzichè affidare la soluzione al Prefetto come sostiene Mario Mannucci, le forze politiche di Pontedera, di maggioranza e di opposizione, potrebbero incontrarsi, prendere atto di quello che sembra essere il sentimento prevalente nella popolazione pontederese rispetto a questa scelta e decidere di modificare la prima delibera di intitolazione, trovando una soluzione che mantenga il nome storico a Piazza Curtatone e allo stesso tempo valorizzi il campione Mazzinghi con una scelta qualificata.
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