La lista e l’accordo programmatico che i compagni di Rifondazione comunista e di Sinistra italiana sono riusciti a mettere insieme annuncia l’arrivo di un’interessante primavera politica per Pontedera. E il suo manifestarsi è già un arricchimento per la comunità. Per diverse ragioni.
La prima è la candidatura di Denise Ciampi alla carica di sindaco.
E' la prima volta in assoluto che a Pontedera si presenta una donna per questo ruolo. Mi auguro che questo scuota un po' di anime, susciti emozioni e inviti soprattutto le giovani donne a guardare alla candidata con fiducia. E siccome sono anche un ex bibliotecario, segnalo che Denise Ciampi, oltre ad essere un'educatrice, una militante e un’attrice, è anche una brava scrittrice e alle giovani donne ha dedicato alcuni romanzi brevi, tra cui “La rosa è viva”, che ha davvero spessore, buona qualità di scrittura e forte intensità emotiva.
Denise Ciampi sembra avere le qualità e la sensibilità per recitare il ruolo della sindaca senza quell’arroganza che spesso si accompagna alla carica, ma con la giusta dose empatica e di accoglienza che e' invece caratteristica del mondo femminile.
E di una visione al femminile e anche di un ruolo più incisivo delle donne Pontedera ha bisogno per uscire dalla deriva padronale e maschilista in cui si è infilata forse senza neanche accorgersene.
Del programma della lista si sa che punta su una visione ambientalista, ecologica e sociale della città.
Quindi più verde e zero cemento. Anzi spinta alla riforestazione della città.
E niente ampliamento della discarica. E niente nuovi centri commerciali. Ma rivitalizzazione dei piccoli negozi.
Ovviamente niente base militare nel comune e da nessuna altra parte. Perché il pacifismo è il cuore ideologico forte della lista.
La somma di tutto ciò è un progetto di città alternativo rispetto alla proposta franconiana e ovviamente a quella della destra.
Un progetto con un’anima rosso verde, che sposa tutti i temi della transizione ecologica e della sostenibilità.
Capolista è Giovanni Forte, un’autentica risorsa cittadina dal punto di vista delle capacità amministrative e del suo impegno civico. Giovanni, a cui mi lega una lunga frequentazione e collaborazione, è stato dirigente di diversi uffici comunali ed è la persona che ha costruito, sul piano operativo concreto, l’Unione Valdera. Perciò il suo impegno nella lista, se questa avrà successo, sarà veramente un regalo alla città e anche all’Unione Valdera.
Ma “Pontedera a sinistra” anche solo per arrivare al ballottaggio avrà bisogno anche di altro.
Di sicuro del voto dell’elettorato politico dei 5 Stelle che alle ultime politiche hanno messo insieme un 11 per cento. Senza questo voto non ci sarà alternativa.
Inoltre servirà esplicitare la tematica dell'accoglienza e dell’integrazione con la presenza in lista di immigrati e di figli degli immigrati che vogliano non solo chiedere qualcosa a Pontedera, ma soprattutto darle una mano.
Perché la Pontedera di oggi è sempre di più multiculturale e con radici linguistiche, antropologiche, identitarie variegate e tutto questo dovrà dialogare, collaborare e contare davvero.
Infine occorre studiare ancora di più la città e le sue complesse dinamiche.
Chiunque voglia sfidare seriamente il disegno di governo urbano che Franconi veicola, dovrà comprendere le dinamiche profonde di Pontedera e saper articolare proposte alternative in ogni contesto. E renderle chiare. E saperle proporre. E farle partecipare.
La sola ideologia non basterà.
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