sabato 30 marzo 2024

VESPA, PIAGGIO, ROTONDE E MUSEO

Bene. Tra poco avremo anche la rotonda della Vespa a Pontedera e Vespe artistiche sciameranno ovunque in citta’. Forse se una bella Vespa si metteva trent’anni fa al posto di quei benedetti elefanti poi scomparsi sulla rotatoria della Fi-Pi-Li si indovinava. Ma non stiamoci sempre a lamentare e apprezziamo la novita’. Mister Vespa sta facendo un bel lavoro. Bravo! Continui così.

Ma una volta che abbiamo fatto sapere a tutti i transitanti che siamo la città che ha dato i natali alla Vespa, possiamo fare anche in modo che se uno viene di domenica, con famiglia, a vedere il Museo della Vespa lo trovi aperto? Anche dopo il 21 aprile, intendo. E ribatto su questo punto perché le aperture domenicali dei musei di solito sono molto più importanti di quelle del martedì o del mercoledì. E invece a Pontedera il Museo Piaggio è sempre aperto di martedì e mercoledì e solo due volte su quattro di domenica in ogni mese e nelle due volte in cui è aperto di domenica, serve la prenotazione. Invece basta chiederlo ad un programma di intelligenza artificiale per sentirsi rispondere che la domenica è il giorno di maggior afflusso di pubblico nei musei. Un giorno in cui facilitare l’accesso. Non complicarlo.

Ora io credo che tutta questa pubblicità alla Vespa sia fondamentale, ma credo anche che debba durare tutto l’anno e avere una ricaduta quotidiana sulla città. E una delle ricadute positive che può avere è quella di attirare un turismo importante (numericamente parlando) durante tutto l’anno e soprattutto nelle domeniche. Un turismo che viene a cercare Vespa, Ape, Piaggio e una storia di successo di una grande impresa italiana, nota nel mondo, oggi di proprietà dei Colaninno. E allora investire anche sulle aperture domenicali servirebbe parecchio. Cosi come servirebbe la costruzione di una serie di eventi mirati sui prodotti Piaggio.

Perché una cosa è attirare un po' di persone verso eventi culturali anche interessanti, ma che niente hanno a che fare con la mission del Museo Piaggio. Una cosa è costruire eventi che coltivino la storia e la cultura tecnica e industriale della Piaggio e ne consolidino l’immagine di un unicum di attrazione planetaria.

Ma ad oggi manca perfino una buona biografia di Enrico Piaggio. Sia in forma scientifica che divulgativa. Così come mancano buoni libri scientifici e divulgativi sulla storia dell’azienda, sul suo management, su Corradino D’Ascanio, ecc. Sia chiaro. Non sottovaluto affatto le preziose pubblicazioni del Museo, di CLD o di Tagete. Non dico che non è stato fatto niente. Dico che c’è poco. Soprattutto rispetto alla dimensione planetaria del mito. E poco di divulgativo. Di popolare. E la Fondazione, di cui fa parte il Comune, potrebbe fare di più in questa direzione. La sezione bookshop del Museo è debolissima. Forse non è fondamentale per le vendite e gli introiti, ma per coltivare il mito Vespa e Piaggio penso di si.

Inoltre a quasi sessant'anni dalla morte, manca a Pontedera anche un pezzettino di strada intitolata a Enrico Piaggio. Uomo non facile. Ma un artefice essenziale della rinascita sia della Piaggio che della città di Pontedera. Forse cominciare a pensarci, boh, potrebbe aiutare.

Nessun commento:

Posta un commento