Le dichiarazioni sulla digitalizzazione archivistica del comune di San Miniato, per altro non supportate da documenti ufficiali (tipo delibere e determine, anche digitali), sembrano chiacchiere da imbonitori rivolte a chi credo sappia poco di cosa siano gli archivi comunali sanminiatesi. Perciò metto là qualche elemento per i pochi curiosi.
Presso San Miniato basso (in via de Amicis) nei locali dell’ex Peterson sorge anche un grande archivio storico notificato con documentazione storica del comune di San Miniato che va dal XIII secolo al 1945, per un insieme di circa 10.000 pezzi tra filze, faldoni e buste, completamente inventariati. Si tratta di milioni di pagine. Milioni. Questa mole documentaria, che racconta le vicende di San Miniato da quando era un libero Comune medievale a oggi, E' CHIUSA DA DUE MESI AL PUBBLICO e il sindaco, con tutte le parole che ha usato non ha saputo dire quando la riaprirà. L’ARCHIVIO STORICO È CHIUSO.
In questi ultimi 5 anni l’Amministrazione Comunale avrebbe potuto rendersi conto delle problematiche della sede dell’archivio. Invece no. E ora ha chiuso tutto. Un bel colpo. Ovviamente ha chiuso per costruire un archivio perfetto. Ma intanto HA CHIUSO.
E non sa neppure dire quando lo riaprirà. Non ha detto se dotera’ il capannone che accoglie l’archivio storico con un adeguato impianto di climatizzazione e di condizionamento dell’aria. Né ha detto in che modo sarà adeguato o modificato il complesso impianto di antincendio in merito al quale si sono espressi i vigili del fuoco a seguito del loro sopralluogo di inizio anno.
Accanto all’archivio storico, nella parte ovest dello stesso capannone, c’è una parte anche dell’archivio di deposito comunale, che include la documentazione amministrativa cartacea prodotta dall’amministrazione dal 1946 alla fine del XX secolo più altra documentazione più recente, tra cui le perizie e le pratiche edilizie (o almeno una parte).
Si tratta di alcune migliaia di faldoni e di buste, la cui digitalizzazione, pratica per pratica, non sarà una operazione rapida, nè poco costosa. Oltre tutto servirà un progetto di digitalizzazione (chi lo farà?) e la realizzazione andrà messa a gara. O si pensa ad un affidamento diretto, magari anche senza progetto, rivolgendosi a qualche ditta specializzata? Mistero.
Ecco perché sarebbe interessante se anziché ripetere come un mantra la parola “digitalizzazione”, il sindaco facesse parlare il dirigente comunale che ha la competenza sugli archivi, il quale, a norma di legge, e acquisito il parere della sovrintendenza archivistica regionale, dovrebbe spiegare in base a quale procedura tratterà una parte del materiale di deposito. Ad oggi di questo progetto non c’è traccia pubblica. E le dichiarazioni sono buoni propositi. Ma non in grado di coprire la debacle di due servizi chiusi: l'archivio storico e l’archivio di deposito, appunto. Già perché oltre l’archivio storico, è CHIUSO ANCHE L’ARCHIVIO DI DEPOSITO e senza che si sappia quando riaprirà.
Questo si che è gestire servizi pubblici.
Sarebbe poi interessante sapere se è già stata affidata al dirigente del settore del patrimonio la redazione di una perizia di risistemazione degli spazi dei locali dell’archivio storico, di deposito e della biblioteca di San Miniato Basso siti in via de Amicis, perizia in base alla quale potra' poi essere effettuata una progettazione esecutiva da poter poi mandare in appalto.
Poi andrà espletato l’appalto e eseguiti i lavori. Perciò, se tutto andrà bene, gli spazi archivistici e bibliotecari di San Miniato Basso non torneranno fruibili prima della fine del 2025. Cioè se va bene archivi e biblioteca torneranno utilizzabili tra più di un anno.
Potrebbe fare peggio la Destra? Forse si, ma dovrebbe impegnarsi.
Sempre in merito agli archivi ricordo poi che esiste un secondo blocco di carte già archivio di deposito (ma oggi in parte archivio storico). Occupa tutto un grande capannone in zona stazione. Ed esiste infine un terzo blocco di carte, con altre migliaia di faldoni e buste, che riempie un terzo grande spazio sempre nelle vicinanze della stazione. Di questi due ulteriori depositi archivistici, con altri milioni di documenti che raccontano la storia di San Miniato dal 1945 a oggi, che si pensa di fare?
Dopo 15 anni in cui sono stati oggetto di scarsa attenzione da parte dell’amministrazione comunale si e' per caso deciso di farsene carico? Si digitalizzeranno anche queste carte? Gli edifici del deposito 2 e 3 saranno adeguati all’evoluzione normativa? Nel programma del prossimo mandato amministrativo c’è scritto qualcosa sugli archivi?
San Miniato va giustamente fiero della propria storia. Ma i più significativi dei suoi monumenti storici (i suoi 3 grandi archivi dislocati in 3 capannoni diversi nell’area di San Miniato Basso) come verranno curati?
E soprattutto concretamente da chi?
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