giovedì 9 maggio 2024

A SAN MINIATO BIBLIOTECARIE E ARCHIVISTE MALTRATTATE DAL COMUNE

A San Miniato (PI) un gruppo di 7 bibliotecari e archivisti sta per essere messo alla porta da una giunta di centrosinistra a trazione PD. Si tratta soprattutto di lavoratrici, tre o quattro delle quali con venti anni di attività in servizi culturali appaltati continuativamente dal Comune. Sono donne, bibliotecarie, e archiviste, tutte dipendenti di cooperative, che invece di essere promosse, se va male verranno licenziate e se va bene potrebbero essere spostate su nuovi luoghi di lavoro, forse a decine di chilometri da casa. Eppure sono persone che, durante la loro carriera, pur lavorando sempre per il Comune di San Miniato, hanno anche cambiato la cooperativa di riferimento (mano a mano che gli appalti venivano periodicamente ribanditi), proprio per rimanere a San Miniato, dove sono cresciute professionalmente ma dove dal 1 giugno non lavoreranno più.

Il patatrac è  avvenuto in parte per ragioni di “emergenza” (legata allo stato di scarsa manutenzione degli spazi e degli impianti degli archivi, della biblioteca di San Miniato Basso) ed in parte per la decisione politica di riorganizzare e di reinternalizzare i servizi, opzione che in sé non si può che giudicare positivamente, ma che, rispetto alle lavoratrici presenti nei medesimi servizi (alcune, ripeto, da venti anni e più), meritava un’attenzione, una cura e un rispetto decisamente maggiore.

Sul tema dell’emergenza degli impianti degli spazi il ragionamento è assai complesso e lo riprenderò in una nota successiva. Lo stesso farò in merito alle strategie di promozione della lettura. Anticipo solo che le decisioni della Giunta sanminiatese, oltre a colpire le lavoratrici, hanno reso attualmente NON DISPONIBILI AI LETTORI di San Miniato (e della Rete Bibliolandia) circa il 40% del patrimonio librario comunale piu' tutto il patrimonio dell”archivio storico e di deposito, senza che sia stata indicata una data per rimettere a disposizione del pubblico questi importanti materiali.

Ma, ripeto, il vulnus più doloroso e più ingiusto si lega ai diritti dei lavoratori. Qui sicuramente si poteva procedere in altra maniera. 

La Giunta avrebbe potuto nel 2023 dichiarare ufficialmente la propria intenzione di reinternalizzare i servizi bibliotecari e archivistici gestiti per oltre vent'anni mediante appalto; poteva comunicare questa legittima decisione alla cooperativa aggiudicataria dell’appalto e ai suoi lavoratori; procedere poi con bandi di concorso per archivisti e bibliotecari professionisti, in cui magari riconoscere punteggi specifici a chi aveva lavorato nei servizi bibliotecari e archivisti e poi ovviamente concludere il percorso, ma avendo correttamente dato a tutti la possibilità di sapere, di partecipare e di riorganizzarsi.

Invece si è fatto partire a novembre 2023 un bando di concorso generico per funzioni di operatore amministrativo, in cui si inserivano anche competenze bibliotecarie, archivistiche e museali; si sono poi attivati recentemente corsi di formazione per operatori di beni culturali per garantirsi tirocinio gratuiti; si sono poi chiusi a marzo per ragioni e con motivazioni emergenziali gli spazi e i servizi bibliotecari e archivistici di San Miniato Basso e solo dopo tutto ciò, a fine marzo 2024 (ovvero a poco più di due mesi dalla scadenza dell’appalto e a 3 mesi dalle elezioni amministrative) si è assunta una delibera di Giunta che decideva la reinternalizzazione dei servizi bibliotecari e archivistici a partire dal 1 giugno, buttando fuori gli operatori della cooperativa e non indicando tempi neppure approssimativi per la sistemazione della struttura di San Miniato Basso. Che stile! Che rispetto per i lavoratori! Che arroganza di voler decidere una strategia di lunga gittata che potrebbe toccare ad un altro sindaco gestire o rovesciare.

Mi chiedo se un’amministrazione di centrodestra o di qualunque altro orientamento politico avrebbe potuto fare di peggio e assumere un atteggiamento ancora meno rispettoso nei confronti di persone che hanno lavorato per oltre 20 anni, ininterrotti, per il Comune di San Miniato.

E mi chiedo cosa ne pensino gli utenti della biblioteca di San Miniato Basso di questa chiusura che preclude loro l'accesso a 26.000 libri e a operatori professionali che li avevano sempre saputi accogliere con competenza e capacità.


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