giovedì 6 giugno 2024

29 BUONE RAGIONI PER UN CAMBIAMENTO

1 La politica culturale è stata inadeguata. Ho pubblicato 30 post negli ultimi mesi su cosa non ha funzionato in Biblio Gronchi, Teatro Era, Palp, Fondazione cultura, mostre, eventi culturali, ecc. Il nuovo programma è generico.

2 Il progetto di sviluppo del “Dente Piaggio” è rimasto al palo. Niente Atelier robotica, niente nuovo parcheggio ex ape, niente rifacimento dei marciapiedi.

3 la vicenda dei parcheggi sigillati della biblioteca Gronchi dura da quasi 2 anni ed è indecorosa; la chiusura di via Maestri del Lavoro un danno quotidiano per migliaia di persone. La cifra annunciata di 1 milione di euro che il comune spenderà, attraverso SIAT, per i restauri è in parte uno spreco.

4 l’abbandono e la chiusura della scuola Curtatone in piazza Garibaldi un’ennesima ferita al cuore della città. 

5 non riuscire a recuperare nessun importante edificio del centro storico è una debolezza: ex IPSIA, ex Crastan, ex CRI, ex cabina Enel e altro.

5 la storia delle alienazioni mancate dell’edificio di via Corridoni, dell’ex centro Otello Cirri, ecc.: una dimostrazione di poca capacità amministrativa

6 la vicenda dell’ex villa Piaggio, dell'ex residenza assistita e del parco: una barzelletta

7 il maltrattamento del parco dell’Albereta, giochi, bagni, piante, controllo sugli spazi, imbellettati all’ultimo minuto: una presa in giro.

8 Lo stato dei cimiteri comunali se paragonato col cimitero della Misericordia è inqualificabile

9 le buche nelle strade della città un obbrobrio pericoloso

10 la storia del parco della Bellaria e delle nuove costruzioni con tanto di referendum popolare, una presa in giro per la cittadinanza

11 la vicenda della gestione della villa Crastan, una commedia che non fa ridere nessuno

12 la trasformazione della fabbrica Crastan persa nelle nebbie anche amministrative, una delle infinite promesse non mantenute

13 il consistente aumento dei parcheggi a pagamento per garantire maggiori introiti ad una società di parcheggi che la stessa amministrazione ha privatizzato è una scelta veramente sgradevole

14 la gestione del verde urbano largamente insoddisfacente soprattutto alla luce del cambiamento climatico. Nessun piano del verde elaborato.

15 Nella città già troppo cementificata è mancata un’idea progettuale di transizione ecologica. Neppure il bikesharing si è fatto funzionare. 

16 sul ridimensionamento delle aree edificabili, richiesto da molti cittadini, si è perso tanto tempo. Si pagano tasse su suolo edificabile inutilmente. Una patrimoniale nascosta.

17 sulla vicenda del Keu, un atteggiamento insufficiente.

18 la visione dell’Unione Valdera e il rapporto Comune - Unione sono stati ondivaghi e privi di chiarezza.

19 La gestione della macchina amministrativa comunale più volte ridisegnata, ha impoverito la capacità di azione degli uffici

20 l’ingresso di Ecofor nel Pontedera us calcio, su stimolo del comune, è un atto inopportuno.

21 la vicenda del cambio di nome di piazza Curtatone poi abortito, una storia indimenticabile 

22 il premio Pontedera a un ciclista sotto processo per stalking è un'offesa alle donne

23 il sostegno all’ampliamento della discarica di Gello per fare business (anche a vantaggio del comune), è un pericoloso errore ambientale

24 le previste espansioni cementizie al Chiesino e i nuovi centri commerciali in area cimiteriale, incommentabili

25 aver speso centinaia di migliaia di euro in feste pubbliche di tutti i tipi all’insegna del panem et circenses, uno spreco e uno sbaglio.

26 l'assenza di un progetto in tema di integrazione interculturale tra le 90 comunità linguistiche e nazionali presenti in Pontedera, un atto miope

27 non affrontare con risorse e programmazione il sostegno alla formazione dei figli dei migranti, un errore che la città pagherà caro

28 il tentativo di trasformare la politica locale in un sistema di relazioni personali, svuotando di ruolo i partiti, indebolisce la democratica locale.

29 la costruzione di un'egemonia oligarchica sulla città attraverso l’amministrazione e alcune società partecipate, prefigura una deriva della democrazia locale sempre meno partecipata. Da arginare.

Pontedera ha assolutamente bisogno di un CAMBIAMENTO.

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