martedì 18 giugno 2024

CRITICHE E CAMBIAMENTI

Ringrazio tutti per i numerosi commenti al mio ultimo post. Fa piacere avere lettori e amici, anche molto molto critici, che ti leggono e ti bacchettano, dicendo la propria e usando una sana toscanaccia ruvidezza e parecchia ironia. 

Mi scuso, ma non ce la faccio a rispondere a tutti, uno per uno.

Il mio impegno di cittadino anziano, in questi ultimi 6 o 7 mesi, è stato di valutare, attraverso un certo numero di post argomentati (mai meno di 2000 battute), alcune importanti carenze amministrative dell’attuale giunta di centro sinistra ristretto e per conseguenza di sostenere un cambiamento. 

All'inizio ho provato a suggerire una valutazione vera dell’operato della Giunta Franconi e un dibattito aperto nel PD (di cui sono elettore e simpatizzante da quando è nato) e un cambiamento di posizioni e anche di persone. Magari passando per le primarie. Ho proposto anche un allargamento della coalizione e un dialogo nella direzione dello schleiniano campo largo. Ma niente è accaduto. Chi diavolo ero del resto per chiedere tutto questo? Nessuno. Solo un elettore e un simpatizzante.

Infatti ho votato l’attuale maggioranza nel 2019 (e anche quelle prima), ma questa mi ha prima deluso, poi anche inquietato. 

Mi sembra infatti che la città stia scivolando verso una deriva oligarchico/padronale, gestita da un pugno di uomini, tutti annidati in ruoli chiave. Una deriva che trovo sbagliata per i contenuti e pericolosa per le modalità personali che porta con sé. E questo pericolo, a Pontedera, almeno per ora, non viene da destra. Non è un pericolo fascista. Ma è un pericolo lo stesso per la vita democrazia locale.

Al primo turno comunque un cittadino su due ha sfiduciato la maggioranza in carica e rimandato al mittente il suo progetto di città. 

Nonostante la sua forza propagandistica e le sue reti, il centro sinistra ristretto non è andato oltre il suo storico perimetro e ha sfiorato l’asticella della maggioranza ma senza superarla.

Che poi il 50% di chi ha sfiduciato gli attuali amministratori non sia riuscito a sua volta a coalizzarsi e a esprimere un'idea alternativa e neppure negoziata, è vero. 

Per questo ora si passa dalla modalità di voto proporzionale ad una modalità maggioritaria. E un sindaco si eleggerà.

Ma il risultato sostanzialmente proporzionalista del primo turno, quello che indica gli umori veri della città, resta chiaro e indicativo. 

Il centrosinistra ristretto, senza una parte della sinistra cittadina e senza gli ecologisti, non ha la maggioranza assoluta dei votanti nel comune e non dovrebbe gestire la cosa pubblica come se fosse una cosa sua. Dovrebbe gestirla con una modalità di rispetto di chi non l’ha votato: una modalità che il sindaco uscente, a parole, aveva promesso anche 5 anni fa, ma che poi non ha realizzato.

E questo perché la deriva oligarchico/padronale della maggioranza uscente la obbliga a chiudersi. 

Il rifiuto di trattare prima delle elezioni con la sinistra guidata dalla Ciampi e di non puntare nemmeno lontanamente a costruire alcun campo largo a Pontedera, che pure avrebbe garantito a Franconi e ai suoi di avere una maggioranza certa al primo turno, è emblematico di questa chiusura e autosufficienza. 

Una chiusura che non è politica e non è ideologica, ma è da ricondurre alle scelte amministrative compiute e a quella deriva che non ammette una vera discussione, né un allargamento a sinistra della coalizione e men che mai la nascita di un campo largo. Pena il crollo del castello.

Si è preferito rischiare il ballottaggio che allargare la maggioranza a sinistra, contando sulla debolezza e la divisione delle altre liste.

Perciò domenica prossima saremo chiamati a confermare questo centrosinistra ristretto e le sue scelte o a provare a fermarlo e a rischiare di cambiare.

Io sono ideologicamente molto lontano dalle destre ma pragmaticamente voterò per cambiare e per chiedere una Pontedera più aperta e più plurale.

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