Dopo essere stato portato alle primarie dal suo stesso partito, Giglioli è stato bocciato al primo turno elettorale dai sanminiatesi.
Quasi 2 cittadini su 3, senza considerare schede bianche e nulle, non lo vorrebbero più sindaco. O, visto dalla sua parte, poco più di 1 cittadino su 3 lo vorrebbe riconfermare. La maggioranza No.
Cosa pensano di lui tutti i suoi concittadini votanti ora è certificato.
La sua uscita di scena o la sua permanenza sono nelle mani delle altre 4 liste e soprattutto dei loro elettori. Riusciranno a dar vita ad una nuova maggioranza al prossimo ballottaggio?
A leggere la stampa, pare che Altini si stia muovendo in questa direzione: aprire un tavolo di collaborazione con tutte le altre liste in campo e proporre un accordo di programma sulla base dei punti comuni.
Dalle cose che ho ascoltato e letto negli ultimi mesi ce n’è abbastanza per fare un buon programma amministrativo quinquennale e per mettere insieme una squadra di assessori veramente buona.
Sarebbe un cambiamento epocale per il Comune.
Certo una maggioranza così plurale richiederebbe a tutti un passo indietro ideologico e un passo in avanti pragmatico.
Richiederebbe di pensare a San Miniato non come ad una rocca strategica da conquistare e poi dominare, ma come a un mega supercondominio da amministrare con la saggezza e la moderazione di tanti bravi padri e madri di famiglia. Mettendosi d’accordo tra persone ragionevoli.
E senza dimenticarsi di inserire nel programma amministrativo l’annullamento della delibera sui servizi bibliotecari e archivistici che maltratta le 7 bibliotecarie, quella approvata ad aprile dal sindaco uscente.
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