venerdì 16 maggio 2025

MANCUSO INASCOLTATO OVVERO LA STRAGE DEGLI ALBERI IN VIA NENNI

Ora mi spiego perché nessun amministratore comunale era salito domenica scorsa sul palco a salutare Stefano Mancuso, venuto a Pontedera, su invito di Ecofor Service, per un incontro che ha concluso con la proposta di piantare 1000 MILIARDI DI ALBERI ANCHE SE NON TUTTI A PONTEDERA, OVVIAMENTE.

Infatti a poche decine di metri dal Teatro Era, dove Mancuso ha tenuto la lezione sui rischi del cambiamento climatico e dove gli è stato consegnato il Pegaso dalla Regione Toscana, il Comune di Pontedera ha abbattuto una quindicina di alberi di una quarantina di anni ciascuno come documentato nella foto allegate. Siamo in via Nenni. E gli alberi (ci passo alcune volte alla settimana sotto le loro foglie e i loro rami) mi sembravano in buone condizioni.

Le piante creavano problemi ai marciapiedi, questo si, e allora, siccome, come direbbe Trump, è una fake news che gli alberi assorbano anidride carbonica, che mitighino il fenomeno del riscaldamento delle città e che ci difendano dal cambiamento climatico, allora tanto vale buttarli giù e poi promettere di ripiantarli. Quando? Appena si potrà. Già. Come se tagliare piante di 40 anni e ripiantarne altre di 3 o 4 anni fosse la stessa zuppa dal punto di vista dell’impatto ambientale. Ma per quanto ne so non credo che sia cosi. Tagliare gli alberi e’ come segare il ramo su cui siamo seduti. Significa farsi del male da soli. Su questo punto Stefano Mancuso è stato preciso domenica scorsa a Pontedera. Ha detto chiaro e tondo che gli alberi non vanno tagliati. Ma piantati. E vanno trattati con rispetto.

Ma mentre 500 pontederesi lo applaudivano a scena aperta per quello che veniva dicendo, i nostri amministratori comunali decidevano di tagliare altri alberi a pochi metri da quella sala, ignorando il suo appello. Sono stati eletti per decidere, è vero. Ma hanno deciso bene?

Anche l’incontro con Mancuso aveva il patrocinio del Comune di Pontedera.

Ma allora dare la parola a Mancuso e patrocinare le sue parole vuol dire credere nella cultura green (incluso il rispetto delle piante) o vuole dire fare greenwashing, come si dice oggi?

“La politica, compreso chi guida le amministrazioni pubbliche, non è all'altezza dei gravi problemi ambientali presenti. Chi sta al potere finge di non vedere il cambiamento climatico. Che invece incombe su di noi. Sono molto pessimista”, ha ripetuto più volte Mancuso anche al Teatro Era.

E chi attraversi in questi giorni via Nenni a Pontedera può rendersi conto coi propri occhi di quanto il suo pessimismo sia purtroppo profetico.

“Non mi piace fare la Cassandra”, ha aggiunto Mancuso. Ma non si può tacere.

E il peggio, preciso io, è che l’insensibilità ambientale non è una prerogativa solo delle amministrazioni di destra o di quel folle affarista americano col ciuffo laccato. Anche diversi amministratori di centro sinistra delle nostre parti non scherzano.

Ha ragione Mancuso ad essere pessimista.

Ma come avrebbe detto Gramsci, al pessimismo della ragione si deve rispondere con l’ottimismo della volontà. E quindi dobbiamo per prima cosa mostrare quelli che riteniamo scempi e scelte ecologicamente sbagliate e provare a organizzare un po' di resistenza contro una deriva ambientale che si ritiene pericolosa. Da chiunque sia perseguita.

Per questo con Mancuso bisogna ripetere che gli alberi non vanno tagliati a meno che non siano gravemente malati e non costituiscano un pericolo pubblico. E quelli di via Nenni a Pontedera non risulta che si trovassero in queste condizioni.

Perciò chi ha ordinato che si tagliassero questi 15 alberi ha tolto ossigeno a questa città, ha aumentato la sua temperatura e diminuito le sue capacità di riassorbire l’inquinamento.

E anche se chi l’ha fatto ha il consenso elettorale dei cittadini (come del resto Trump ha quello della maggioranza degli americani) può sbagliare e danneggiare tutti. 

Il cambiamento climatico non farà differenze tra destra e sinistra.

Abitiamo tutti nello stesso supercondominio.

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