ALLA PROSSIMA FESTA DELLA BIBLIOTECA
Ieri alla bibliiteca Gronchi di Pontedera abbiamo vissuto una bella giornata per le tante presenze, per la differenza delle presenze, per il carattere composito degli eventi che abbiamo realizzato ed ospitato, per le tante collaborazioni generose che siamo riusciti a mettere insieme. Credo che prima di tutto siamo stati quello che dobbiamo essere come biblioteca: un luogo sempre aperto, e aperto a tutti, senza distinzione di età, di convinzioni, di provenienza e dei mille distinguo che ci caratterizzano e ci dividono. Come ci ha suggerito ieri Antonio Chelli, dobbiamo essere una biblioteca frequentata da "principi e da spazzini", e come aggiungerebbe in rima Manola Franceschini, "strapassata da grandi e da piccini"; una biblioteca che fa del dialogo e della convivenza tra istanze, esigenze ed identità diverse la propria ricchezza e la propria forza. Ieri l'intera giornata voleva chiamare tutti a portare la propria buona novella e contemporaneamente ad ascolare la buona novella degli altri. Sarà la retorica degli anziani (perdonateci! Buona parte del personale è over 60), ma, pur con diversi limiti e qualche assenza che ci pesa sul cuore, tutto sommato, possiamo dire di esserci riusciti. L'unica lagnanza che ho raccolto, mentre si abbuffava con la torta del compleanno, è stata quella di quel carrarmato del volontariato che è Sonia Forsi. Mi ha detto che se l'è legata al dito che non l'abbiamo chiamata tra i VIP a leggere una pagina del libro del suo cuore. Mi sono scusato, perché Sonia x noi è una vippissima, e le ho solennemente promesso che sarà inserita tra i VIP del prossimo anno. Perché ci auguriamo che la festa continui, che la biblioteca Gronchi resca ad accogliere oltre mille persone tutti i giorni e che magari superi le 200.000 presenze annuali e vada oltre i 50.000 prestiti librari. E allora si che ci sarà di nuovo da festeggiare, perché vorrà dire che la nostra comunità di lettori sarà ancora cresciuta e questo contribuirà a dare ancora + futuro e speriamo qualità alla nostra città e alla Valdera. Molto dipenderà dai bibliotecari della Gronchi, dalla loro voglia di fare e dalle loro capacità di relazionarsi con la comunità che li circonconda. Ma a giudicare da quel che si è visto ieri, le premesse ci sono. Perché come ci ha suggerito ieri il neorieletto presidente della Regione, Enrico Rossi, mandandoci un messaggio di auguri, il destino degli uomini e delle loro istituzioni è solo nelle mani degli uomini. In quelli di buona volontà, mi permetto di aggiungere.
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