FESTA DI COMPLEANNO DELLA BIBLIOTECA GRONCHI DI PONTEDERA
La Biblioteca comunale di Pontedera è nata nel 1953. In questi 60 anni di vita (più o meno quelli del suo attuale responsabile, il sottoscritto) ha cambiato varie sedi e alla fine ha trovato anche un nome significativo. Ma con la nuova sede e col nuovo nome è diventata ancora visibile per la città e ha conquistato un pubblico senza precedenti. I varchi elettronici ci dicono che abbiamo avuto oltre 100.000 utenti nell'ultimo anno (ma se contiamo tutti i passaggi in realtà arriveremmo quasi a 150.000) e che abbiamo prestato libri e dvd per una cifra che si attesta attorno ai 45.000 pezzi, una cifra che nell'anno 2015 potrebbe toccare le 50.000 unità. Se il professor Giuseppe De Martini che, insieme al sindaco pittore Otello Cirri, volle la prima biblioteca è andato in paradiso e ci guarda bonariamente da lassù, di certo sorride e si batte la mano sulla fronte. Anche se prima che morisse, un annetto e mezzo fa, gli avevo detto che stavamo crescendo molto in termini di prestiti e di lettori che ci frequentavano, nessuno si sarebbe immaginato un simile balzo in avanti. Un balzo forte che fa della nuova struttura davvero qualcosa di nuovo, unico e originale. Una biblioteca "europea" ha dichiarato Daniel Pennac quando l'ha vista e quindi "imprevedibile" in una città come Pontedera. Voluta dalla volontà visionaria del sindaco Paolo Marconcini e dal suo altrettanto visionario e frenetico assessore alla cultura, Daniela Pampaloni, la biblioteca Gronchi è stata realizzata solo grazie al contributo della Regione Toscana e alla pragmatica tenacia del sindaco Simone Millozzi e dell'assessore Liviana Canovai, capaci entrambi di stare sempre sul pezzo per cercare di non perdere un millimetro del terreno conquistato dalle precedenti amministrazioni comunali di Pontedera e se possibile di rilanciare. Domani, tra le tante cose, si festeggia anche tutto questo: la realizzazione di un sogno collettivo che tutti i giorni è utilizzato da almeno un migliaio di persone che vengono a cercare libri e altri servizi informativi di qualità. Non so se ci saranno tanti giovani che, dico io, per fortuna ci hanno adottato e sfruttano quotidianamente tutti i servizi che gli offriamo. Di certo sarà un'occasione per allargare ancora di più il cerchio dei lettori e dei pensatori. Spero che verranno in tanti per gustarsi il programma delle iniziative, cimentarsi coi concorsi e per ammirare il nuovo murale che Ozmo ha dedicato alla biblioteca. Guardando il disegno sul muro di fronte alla biblioteca, credo che molti si chiederanno, come ho fatto io, se i libri siano davvero la nuova lampada di Aladino e se solo strofinando e leggendo i libri giusti gli uomini potranno costruire la loro fortuna individuale e collettiva. Ovviamente i bibliotecari ci credono che i libri siano uno strumento fondamentale per migliorare la vita delle persone e dei popoli. Naturalmente i libri "giusti". Ma per dire cosa sia un libro giusto, lo spazio del post non mi basta.


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