domenica 7 giugno 2015

LAPIDI SAN MINIATO. O IL PD FA UNA FIGURA DI C.... IN CONSIGLIO O IL SINDACO SI RIMANGIA LE ULTIME DICHIARAZIONI ALLA STAMPA

Giovedi 11 a san miniato in consiglio si discutera' la mozione presentata dal pd sulle lapidi. Unico punto qualificante, il pd chiede al suo sindaco che tra 40 gg, il 22 luglio, anniversario della strage del duomo, le lapidi tornino visibili. Il resto sono chiacchiere. Nei giorni scorsi però il sindaco ha dichiarato alla stampa che lui a rimettere le lapidi da qualche parte non ci pensa nemmeno. Lo farà con calma. Intanto deve occuparsi della notte nera e di mille altri problemi. Verrebbe da chiedergli, perchè allora le lapidi non le ha lasciate al loro posto, ma al nostro lapicida nato al Pinocchio non mancherebbero certamente gli argomenti per rispondere, o altrimenti se li farebbe suggerire da qualche consigliere. Da parte sua il segretario cittadino del pd, tutto preso dalla notte ahinoi nera di Berlino, ha ignorato le dichiarazioni del lapicida, ma non potrà farlo ancora a lungo. Mancano 4 gg alla discussione in consiglio. Già, in consiglio, cosa accadrà? Il sindaco di fatto ha già respinto al mittente la mozione del pd e ha detto chiaro e forte a militanti e dirigenti pd, consiglieri comunali inclusi, che lui di cosa pensa il pd sulle lapidi se ne frega. Il sindaco come è noto si esprime in maniera più forbita, ma la sostanza è che a lui di cosa pensano gli iscritti al pd sulle lapidi davvero non importa un fico secco. Lui le lapidi per ora non le rimette visibili da nessuna parte. A questo punto lo sconfitto di berlino deve decidere se: 1) far votare lo stesso la mozione; 2) ritirare la mozione. Nel caso la si voti, è probabile che il sindaco chieda una integrazione che gli consenta di non avere una data entro cui ricollocare le lapidi. Oppure nel caso la si voti così, tutti sapranno che tanto è una mozione senza alcuna efficacia pratica e che il sindaco farà quello che vorrà ovvero LE LAPIDI RIMARRANNO OSCURATE SINE DIE. Insomma il segretario berlinese del pd deve decidere quale tipo di sconfitta accettare, visto che non può chiedere davvero al sindaco neppure quello che i suoi militanti gli hanno chiesto di chiedergli, ovvero di rimettere le lapidi entro 3 mesi dallo loro rimozione in un luogo pubblico,  visibili. Una richiesta ragionevole che all'inizio perfino il sindaco nato al Pinocchio pareva intenzionato ad accettare. Il finale della partita è interessante perché dimostrera' con chiarezza il livello di autonomia dei partiti anche a livello territoriale e come invece i sindaci in molti contesti non siano solo sindaci ma di fatto controllino anche il loro partito e i loro militanti o meglio agiscano in nome e per conto anche del partito e dei militanti, anche quando come nel caso delle lapidi sanminiatesi, partito e militanti la pensano in maniera opposta del loro sindaco. Ovviamente pd e sindaco cercheranno una soluzione che salvi capra e cavoli. Non so quale sarà, ma la troveranno. E questo perché il pd non può ritrovare una sua autonomia politica ed associativa a livello locale e imporre al sindaco di rispettare la volontà dei militanti che lo hanno candidato e poi eletto, né il sindaco può perdere la faccia e ricollocare le lapidi in pubblico. Dunque.. vedremo.

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