domenica 17 aprile 2016

Da chi è arrivato l'ordine di scaricare Manola Guazzini?

Anche se la vicenda resta confusa e poco chiara, ciò che è trapelato dalla segreteria politica del pd dell'altra notte qualche barlume di luce lo getta su tutta questa storia. Se il sindaco in carica ha davvero urlato che a lui di chi sarà il futuro sindaco non importa un fico secco (ma non è facile credergli sulla parola), allora è probabile che abbia obbedito se non all'ordine almeno al suggerimento di qualcuno. Gia, ma di chi? Chi può avergli suggerito di scaricare forse l'assessore più operativo della giunta, rischiando di frenare la risoluzione di tante questioni che aveva studiato e che seguiva con cura e costanza Manola. Perché diciamolo francamente per fare l'assessore occorre un pò di esperienza e immettere a metà legislatura un nuovo assessore, senza esperienza amministrativa, vuol dire azzoppare la giunta, depotenziarla, dare un segnale negativo ai cittadini, rallentare il passo nel momento in cui si dovrebbe stringere. Certo, resta difficile dire con  certezza chi può avergli ispirato una mossa del genere. Ma è chiaro che si tratta qualcuno che conta sulla sommità del colle. Qualcuno che quasi certamente ha sussurrato nelle scorse settimane nelle orecchie del primo cittadino di far salire la tensione nei rapporti con Manola e poi di sbarazzarsi in tutti i modi dell'assessore. Forse si tratta dello stesso che due anni fa deve averlo convinto prima a inserire in giunta Manola (perché la forza di carattere della Guazzini era ed è nota a tutti coloro che la conoscono da anni e sicuramente anche al sindaco di SM) e che ora ha cambiato idea. Certo sarebbe interessante sapere chi è questa persona in grado farsi ascoltare dal sindaco in carica, perché pare davvero strano che l'uomo che occupa l'ufficio del novelliere Sacchetti abbia fatto tutto da solo. Qualcuno che deve averlo consigliato di prendere questa decisione, andando ancora una volta contro i sentimenti più diffusi nel partito, forse perfino decidendo di sfidare apertamente il partito e la segreteria, ci deve essere. Qualcuno che diversamente dal sindaco forse pensa già alla successione o che non apprezzava il lavoro costante e la presenza forte di Manola nella macchina amministrativa. Comunque stiano le cose, lo sconquasso della giunta sanminiatese, coi suoi risvolti politici e una certa opacità nel chiarire le cose, resta emblematica di come siano faticosi i rapporti tra la politica e l'amministrazione e di come l'amministrazione spesso fagociti la politica non rendendo affatto un favore alla democrazia e alla partecipazione popolare.

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