QUALCHE ANNOTAZIONE SULLE BIBLIOTECHE PISANE
Scrivo questo in risposta ad alcuni amici della BUP che commentando il Bibliolandia Day 2016 di Cascina avevano parlato di una situazione deprimenti o quasi. Ma, a mio avviso, la situazione pisana non è affatto bibliotecariamente parlando deprimente, soprattutto se all'aggettivo pisano diamo un valore che abbracci anche l'ex contado e le pertinenze volterrane. Questo è uscito fuori dalla giornata di Cascina dedicata alla pubblica lettura con particolare riferimento alle biblioteche comunali. Mai stati tanti lettori e mai presi in prestito così tanti libri prima di questi anni. Mai realizzati così tanti incontri di lettura con le classi. Nella stessa città di Pisa non c'era mai stata una biblioteca civica che realizzasse oltre 30.000 prestiti librari all'anno e accogliesse migliaia di persone a leggere. Ora c'è. È vero che la Bup deve ancora riaprire la sua sede storica, che la biblioteca provinciale rischia lo smembramento dei fondi documentari mentre il suo personale è già passato alle biblioteche universitarie pisane, che altre biblioteche di nicchia sono gestite in forma minimale, ma anche la domanda di lettura che si esprime su alcune collezioni di nicchia è assai minimale. In sostanza per chi voglia vedere solo i problemi, i problemi ci sono. Ma a chi si soffermi sui servizi erogati, sulla domanda forte di lettura e sulle reali possibilità di fronteggiarla, sull'evoluzione storica dei servizi, appare un quadro più variegato e meno deprimente. È questo che in parte è emerso nel convegno di Cascina della Rete Bibliolandia, dove l'aria che tirava era quelli di un settantina di bibliotecari, distribuiti su 48 biblioteche, che gestiscono 500.000 volumi e 20.000 lettori attivi ogni anno, nella maniera più cooperativa possibile. E pur navigando in un mare di problemi, di cui non sarà facile sbarazzarsi, sono contenti di fare il mestiere che fanno, come ci ha raccontato la bibliotecaria Erika, emozionandoci, che opera sulle colline pisane tra santa luce, castellina e riparbella.
Mi è stato a questo punto replicato che avevo una visione ottimista soprattutto della situazione pisana in senso stretto e che per alcuni degli amici della bup la biblioteca sms di pisa è una struttura multiproblematica.
Ho risposto che la situazione bibliotecaria pisana nonostante tutti i problemi si sta muovendo positivamente. Quanto alla biblioteca comunale, se l'amministrazione continuerà a sostenerla tra pochi anni realizzerà più di 50/60.000 prestiti e comincerà ad essere una biblioteca utile ed importante per i cittadini di Pisa. E per Pisa questo è un salto epocale. Vedere i limiti dell''investimento realizzato non è come indicare la luna e guardare il dito, è come infilarsi le dita negli occhi ed accecarsi. I limiti della sms sono piccolezze rispetto all'enorme balzo avanti che questa struttura senza precedenti nella città rappresenta rispetto ad un certo pubblico (bambini, ragazzi, adulti, non ricercatori). Di questa struttura i pisani dovrebbero essere orgogliosi e grati all'amministrazione. La seconda questione riguarda le biblioteche specialistiche essenziali per il mondo universitario e per i ricercatori. Pisa potrebbe con le tecnologie che il mercato ci mette a disposizione gestire unitariamente un sistema bibliotecario urbano di supporto alla ricerca e all'università. In parte e per singoli poli lo fa. E il MOP è lo strumento datato di cui dispone. Ma ci sono tre ostacoli seri che impediscono a questo sistema di diventare unitario, efficace e moderno: l'autoreferenzialita' che caratterizza molte delle istituzioni che dovrebbero giocare la partita insieme, un personale bibliotecario presente un po' in tutte queste istituzioni refrattario per varie ragioni alla modernità, un'opinione pubblica che non so quanto capisca la complessità del problema ma che non è comunque in grado di incidere sulla chiusura dei primi e sulla refrattarieta' dei secondi. La vicenda della bup e quella della stessa biblio provinciale sono da ricondurre a questi malanni. C'è insomma su Pisa una forte difficoltà a far parlare le istituzioni tra di loro e a fare squadra, come temo abbia dimostrato tragicamente bene la vittoria di Pistoia per la gara di città della cultura. Tuttavia individuare i mali non basta per curarli. Perché per curarli servono rimedi che francamente io, da bibliotecario con qualche conoscenza del mondo politico e istituzionale pisano, non vedo. Tuttavia devo ribadire che in tutta questa situazione la biblioteca comunale sms resta un capolavoro assoluto e che se continuerà ad essere coltivata, come ho detto in sede di commissione cultura del comune di Pisa che ha avuto la gentilezza di convocarmi due volte come esperto, darà grandi soddisfazioni ai cittadini comuni di Pisa.
A questo punto mi hanno chiesto se scrivevo sul serio o stavo scherzando. Io ho risposto così.
Parlo con assoluta serietà. Conosco anch'io alcuni difetti di sms, ma credo che non ci siano paragoni con la vecchia sede. Pisa comunale ha fatto un salto epocale in termini di ambienti, di tecnologie, di organizzazione e in parte di personale. Ripeto che non vedere il punto di partenza e quindi l'enorme salto del punto di arrivo e quindi svalorizzare questa conquista di civiltà per la città sarebbe a mio avviso sbagliato. Ovviamente questo non significa non tenere sotto pressione l'amministrazione, ma va fatto partendo dalla grande conquista realizzata e non puntando su obiettivi sbagliati. Prima del 2011 pisa comunale registrava i prestiti su registri di carta. Aveva solo una parte minimale del patrimonio bibliografico su supporto elettronico e si trovava fuori dalle reti che le consentono di accedere a servizi bibliografici e di promozione della lettura indispensabili. Pisa Sms ha fatto in pochi anni un salto di quarant'anni. Non vedere e non riconoscere questo è accecarsi con le proprie mani. O essere polemici per ragioni che non hanno niente a che vedere con l'oggetto specifico. Pisa credo abbia chiuso il 2010 o il 2011 con 5 o 6000 prestiti su base annua. Dalle proiezioni statistiche che possiamo fare su pisa sms per il 2016 è probabile che sms raggiunga 40.000 prestiti e forse 4.000 utenti attivi. È poco? Si, ma è un incredibile balzo rispetto al punto di partenza. Non mi pare insomma un dato deprimente per la situazione. Pensando dove eravate solo 4 anni fa, ripeto, mi pare un capolavoro. Non a caso dietro tutto questo c'è stata una tra le più importanti bibliotecarie italiane ed internazionali che si chiama Antonella Agnoli.
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