martedì 19 aprile 2016

Un appello a Francesco Lupi perchè ritiri le sue dimissioni da segretario del pd di San Miniato
Sono sinceramente dispiaciuto delle dimissioni di Francesco che mi pare avesse tentato di realizzare l'idea di una autonomia della politica rispetto al ruolo amministrativo. Ovviamente non è mai una relazione facile quella che si instaura tra i segretari del pd e i loro sindaci ed in molti comuni anche della nostra orgogliosa regione, spesso i sindaci hanno fatto in modo che alla segreteria del partito del loro Comune assurgesse un loro portaborse o comunque qualcuno che non disturbasse il manovratore. Questa sudditanza dei segretari politici consente ai sindaci, oltre che di fare i sindaci anche di assumere il ruolo di segretario locale del partito e come direbbe Pirandello di recitare due parti in commedia. Ma questa doppia parte, una legittima e ufficiale, e una sostanziale, ma illegittima, genera non solo ferite profonde alla democrazia, ma scoraggia la già scarsa partecipazione e appiattisce la politica sul contingente amministrativo, privandola ancora di più di qualunque orizzonte ideale. Inoltre, ed è più grave, fa sì che controllato e controllore si identifichino. Perché non va dimenticato che tocca ai politici dire se gli amministratori amministrano bene e non agli stessi amministratori, i quali potrebbero essere portati ad autoassolversi. Francesco ha rapresentato, pur con tutte le difficoltà ed in una situazione assai complicata, un esempio di resistenza a questa deriva che trasforma i sindaci anche in segretari politici. Ovviamente gli altri partiti, laddove amministrano, sono talmente un guazzabuglio organizzativo che un problema del genere non sono nemmeno in grado di pensarlo, figuriamoci di risolverlo. Ma il pd è qualcosa di diverso. La ricchezza partecipativa e culturale del pd può ancora porsi e perfino affrontare e risolvere la questione almeno in molte realtà e di sicuro a San Miniato, come ha ben dimostrato la vicenda delle lapidi della strage del duomo. Per questo mi auguro e auguro alla democrazia di San Miniato, una realtà che ha ancora uno spessore e un senso, che Francesco ci ripensi. Mi auguro che continui la sua battaglia faticosa per mantenere l'autonomia della politica rispetto al livello amministrativo. C'è bisogno di pensare a cosa è utile per San Miniato nel medio e lungo periodo senza chiedersi continuamente se questo indebolira' o rafforzerà il sindaco in carica. Perché una discussione politica tutta schiacciata sulla figura dei sindaci è culturalmente molto povera, a tratti deprimente e finisce per distorcere la realtà e anteporre le esigenze dei primi cittadini a quelle di tutti i cittadini. Ma un'inversione di marcia non è affatto semplice e richiede persone disinteressate e appassionate. Francesco mi pare appartenga a questa categoria. Per questo lo invito a resistere e a non autorottamarsi.

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