Fabio GEDA, Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari (Baldini & Castoldi), 2010
Ci sono libri che ti chiamano. E lo dico pensando di non essermi bevuto il cervello. Il racconto di Enaiatollah Akbari, raccolto e trascritto da Fabio Geda, intitolato "Nel mare ci sono i coccodrilli" (Baldini & Castoldi 2010), è uno di questi. Un libro che vuole che tu lo legga e che ti inchioda alle sue pagine e pretende che tu pianga sulle vicende di Enaiatollah. Perchè non si può fare altro che comprendere l'immenso dolore che porta con sé la vicenda di questo bambino/ragazzo e imparare. Se tutto quello che si legge a scuola non diventasse ipso facto una pizza, proporrei di aggiungere i coccodrilli di Enaiatollah alle letture obbligatorie. Magari insieme a "La Notte" di Elie Wiesel. La vicenda che ci racconta è la fuga di un bambino/ragazzino di etnia hazera dall'orrore e dalla morte certa che l'aspetta in Afghanistan verso la libertà. Una libertà che alla fine trova casa in Italia. Una fuga però che dura 7 o 8 anni, durante i quali Enaia diventa adulto. Sembra la storia di Marco Polo solo nella direzione opposta e senza il fascino dell'Oriente e della Cina. Le descrizioni di quel viaggio, del lavoro, delle fatiche, del dolore, dalla morte, della miseria sono impressionanti e commoventi. Ma il tono delle scrittura è lieve per i contenuti che tratta e a volte perfino ironico. Il libro viene proposto come lettura per i ragazzi delle medie, ma credo sia perfetto per tutti. Adulti compresi. Perchè quella che ha raccolto e confezionato Geda è una specie di moderna odissea. Un'odissea che però non affonda le sue radici nel mito ma, purtroppo, nella tragica realtà quotidiana. Un'odissea che fornisce una voce, un nome e una storia ai mille volti dei disperati che si muovono come formiche sui nostri schermi e le cui facce riempiono le prime pagine dei giornali. Un'odissea piena di dettagli sulla stupidità e la cattiveria degli uomini e al contempo sulla loro immensa forza d'animo e sul loro infinito coraggio. Un testo che possiamo leggere ed usare come vaccino per arginare le brutture del mondo e i nostri numerosi personali difetti.
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