lunedì 28 novembre 2016

Numero speciale del Grandevetro dedicato a Dino Carlesi presentato a Pisa.

Non c'entra niente col referendum, ma giovedi prossimo, 1 dicembre, a Pisa, presso la Biblioteca Provinciale, alle 16:30, in via Betti, presenteremo un numero speciale della rivista IL GRANDEVETRO, un numero dedicato alla poesia e, in questo ultimo contesto, alla poliedrica figura del poeta, pedagogista, intellettuale militante, socialista, Dino Carlesi.
Può sembrare un evento minore e forse lo è, anche per una città come Pisa, ma il pomeriggio che sarà introdotto da Ilario Luperini (critico d'arte e amico di Dino Carlesi, oltre che del Grandevetro) e da Aldo Bellani (per la redazione del Grandevetro) porta con sé diversi significati che esporrò sinteticamente.
Il primo riguarda la rivista Il Grandevetro. Una rivista militante, scritta, ma sarebbe meglio dire "fabbricata" da intellettuali militanti che ragionano contro corrente di cose contro corrente, come apparentemente sembra essere la poesia. Il Grandevetro, nato nel 1977 in terra di cuoio, è sopravvissuto a 40 anni di "riflusso" e continua a ragionare con la sua testa di un mondo che i redattori della rivista (giovani e vecchi che siano) continuano ostinatamente a voler cambiare, usando le loro armi preferite: la scrittura, la grafica, il disegno, la comunicazione. Più in generale: la cultura. Ma non fanno una rivista urlata, bensì ragionata. Onore al merito.
Il secondo elemento è il contenuto di questo numero della rivista. La poesia, con un inserto intero dedicato ad un "poeta minore", amico di Salvatore Quasimodo, che ha scritto molto e molto ha ragionato. Parlo del "pontederese" Dino Carlesi. Figura complicata da stringere in poche battute da sbattere su facebook. Dino è stato di sicuro un uomo colto. Un poeta, un insegnante, un direttore didattico, un pedagogista in grado di dialogare coi grandi della pedagogia italiana, un assessore comunale alla cultura, un intellettuale quando ancora questa parola in Italia si poteva pronunciare con simpatia. Come merita. Un socialista di ascendenza azionista. Le testimonianze ci offrono uno spaccato della sua figura. Ci ha lasciato, novantenne, 6 anni fa, il 30 novembre 2016. Perchè il 1 dicembre sarà quasi l'anniversario della sua morte. Ma per i molti pontederesi e pisani che l'hanno conosciuto il timbro della sua voce, la sua fragorosa e rumoreggiante risata e soprattutto la sua capacità di ragionare e farsi ascoltare resteranno impareggiabili.
C'è un terzo elemento da dire. E' la voglia di continuare a fare cultura ritrovandosi in uno spazio fisico, guardandosi negli occhi e ascoltando con le proprie orecchie le parole degli altri. Per dire la propria e per controbattere. Per portare il proprio contributo, quando se ne è capaci. Da qui l'idea di presentare il numero de Il Grandevetro a Pisa e di farlo in un luogo di resistenza e di resilienza culturale che è la Biblioteca Provinciale. Un luogo e un servizio che devono sopravvivere alla deriva delle Province e reinventarsi come servizio pubblico. E per farlo hanno bisogno di riflettere e di trovare la strada giusta, in un mondo caotico. Anche della biblioteca parleremo il 1 dicembre, perchè gli intellettuali hanno bisogno di luoghi in cui sentirsi a proprio agio. E le biblioteche sono o dovrebbero essere luoghi in cui, come suggerirebbe Platone, l'anima si sente a casa.

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