Si e no sul referedum sulla riforma costituzionale.
Schierarsi per il no è comprensibile, ma nella sostanza è una scelta di conservazione per un militante del centro sinistra ed un atto contrario al proprio gruppo dirigente politico se si è stati o si è ancora militanti del pd. E quindi nocivo per l'organizzazione e quello che il pd rappresenta. Un atto che indebolisce il pd e ne mina credibilità e forza politica. Un atto comprensibile, perché si può parlare male della propria famiglia, basta rendersi conto delle inevitabili conseguenze. Del resto se al posto di Renzi ci fosse Bersani e Renzi sostenesse le attuali tesi di Bersani, non so cosa direbbero e farebbero quelli che oggi sostengono l'eresia e la libertà di giudizio nei confronti di Renzi.
Ma a parte questo, temo anche che il voto per il no sia un atto sterile per chi si senta parte di quell'area politica di cs a cui facevo riferimento poco fa. Infatti un successo dei si renderebbe un sostenitore di cs del no sempre più marginale e un successo del no non sarebbe politicamente spendibile perché avendo troppi padri la vittoria del no non riaccorperebbe alcunché, almeno nel breve periodo. Un fronte antirenziano oggi quali obiettivi potrebbe darsi a parte buttare giù Renzi e poi farsi travolgere dal populismo grillesco? Roma e Livorno dovrebbero insegnarci qualcosa. Ma non sono sicuro che lo faranno.
Ovviamente nel pd è in atto una scissione non dichiarata da parte di coloro che ritengono che il partito sia stato scalato dagli alieni (Renzi per molti militanti della sx pd è davvero percepito come un alieno). E tra i miitanti e gli ex militanti devono essere molti a pensarla cosi. Anche le forze di quelli che stanno sull'uscio sono numerose. Confesso che per un semplice votante del pd come me seguire il dibattito con tutti i suoi barocchismi è divertente. Ma temo che non ne trarremo grandi vantaggi. Staremo a vedere.
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