Voterò Sì al referendum per 5 principali motivi:
1 la riforma non tocca i principi base della Costituzione, ma tenta di modificare, provando a semplificarlo, il gioco politico. Impresa non facile. Il no lascerebbe in piedi l'ingarbugliamento attuale. Nell'incertezza, meglio provare a cambiare.
2 Il testo che definisce la riforma è un pò prolisso e macchinoso e porta con sé qualche incongruenza. Inevitabile. È il frutto di negoziati e compromessi. Difficile fare meglio oggi. Chi promette altro, fa solo chiacchiere.
3 la riforma ridimensiona e specializza il Senato. È un risparmio piccolo e si poteva fare meglio. Può darsi. Ma il si lascia aperta la speranza che nella prossima legislatura il Senato possa essere ancora migliorato. Dopo 70 anni dalla caduta del fascismo, dobbiamo pensarci come una democrazia matura e moderna. Non possiamo aver paura di ricadere in un regime. Il no vede l'Italia come una democrazia eternamente bambina, nutre sfiducia nelle radici democratiche del Paese e lascia in piedi un bicameralismo asimmetrico e caotico. È un atteggiamento da superare.
4 la riforma cancella le province e ridimensiona le Regioni. È un trend in atto che converrebbe completare. Rimanere fermi votando no, vorrebbe dire mantenere l'attuale incertezza tra province allo sbando e regioni in cerca di se stesse. Meglio procedere su una strada neocentralista, vederne i risultati e poi decidere. Magari anche tornando indietro. Fermarsi ora sarebbe come aspettare l 'ondata di piena in mezzo al guado.
5 il si rafforza Renzi e la sua maggioranza di centrosinistra con un pò di destra dentro. È vero. Ma il no assomiglierebbe al ritorno degli yeti e rimetterebbe in gioco l'intera destra. La prima scelta mi pare esprima una soluzione migliore per il Paese. Almeno un pò.
Per approfondire il tutto mi sono letto con attenzione il volume di Emanuele Rossi, "Una costituzione migliore?" (Pisa University Press, 2016). È un testo critico rispetto alla riforma e devo dire che trovo convincenti molti degli appunti che Rossi fa. Ma tutto sommato Rossi non è riuscito a farmi cambiare idea. Anzi ha rafforzato il convincimento che sia opportuno andare avanti e guardare al futuro, pur tenendo conto delle ragioni del passato.
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