domenica 2 aprile 2017

I vecchi compagni comunisti
Conosco diversi vecchi compagni comunisti, con o senza tessera del pd, e mi colpiscono i loro diversi approdi. Parlo di persone serie, ultraottantenni, a cui voglio molto bene, a prescindere se abbia condiviso in passato o condivida adesso le loro idee.
Sono persone che si dividono fondamentalmente in due gruppi. Il primo crede ancora che si possa costruire un uomo nuovo e risolvere cosi una volta per tutte il problema dell'ingiustizia sociale. Il secondo ha imparato molto dalle dure repliche della storia e si accontenta di fare quello che può, ma senza mollare e rimanendo attivo e possibilmente conservando i tradizionali valori ....di sinistra.
I primi tendenzialmente trovano poco simpatici Renzi, Grillo, Berlusconi e il 99 per cento delle forze politiche e credono che prima o poi il popolo si sveglierà e allora se ne vedranno delle belle.
I secondi non amamo Renzi, ma il giovane fiorentino sembra loro il meno peggio rispetto a tutti quegli altri e non si fanno più  troppe illusioni sulle virtù catartiche del popolo.
I primi hanno ragione a sostenere che Renzi non appartiene alla loro storia, se non marginalmente.
I secondi hanno ragione nel sostenere Renzi perché senza di lui in queste circostanze si potrebbe andare solo in maniera più confusa e caotica, consegnando il paese a politici da strapazzo.
Insomma una situazione diabolicamente intricata per degli ottantenni che comunque si godono una pensione accettabile e se non hanno troppi acciacchi, non se la passano nemmeno male.

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