domenica 17 novembre 2024

BAJ BAJ PONTEDERA. AL VIA LA COSTOSA E STRAMPALATA KERMESSE NATALIZIA

Non sono sicuro che l’anarchico, antimilitarista e pacifista artista milanese Enrico Baj apprezzerebbe la kermesse turbomercantile natalizia che è stata appena inaugurata, usando anche i suoi disegni, in una Pontedera che i nostri vorrebbero trasformare in una piccola Las Vegas. 

Pontedera del resto di antimilitarista ha ormai quasi solo il muro di Baj, perché il sentimento del grosso delle sue forze politiche di destra e di centrosinistra su questo punto è ambiguo. 

Il centrosinistra si è mobilitato poco per la pace e anche di fronte ai massacri di palestinesi a Gaza e nel Libano non è riuscito a dire quasi nulla, se si esclude il sussurro della sinistra più radicale (al ”Palestine calling” però di due domeniche fa c'erano tre gatti).

Ma non credo che committenti, registi e fornitori di questa kermesse, che punta a far durare la FIERA di Pontedera almeno tre mesi all’anno, si facciano problemi di questo tipo. Così dopo le facce di Bronzino, ecco le marionette di Baj e i volti ancora più stralunati di Babb.

E se i contenuti vanno e vengono, figuriamoci se i nostri si occupano dei costi del circo festivalizio che anche quest’anno non sarà inferiore a 500 MILIONI di vecchie lire. 

Soldi che si trasformeranno in allestimenti, eventi, convegni, restauri, addobbi, luci, chilometri di cavi, ecc. ecc.

“Arte con gusto", iniziative su Baj, i manifesti di Sergio Vivaldi, la mostra di Giorgio Dal Canto, altre figure e oggetti proposti dal regista di lunghissimo corso: questo il polpettone messo insieme.

Ma il Natale è la scusa. La cultura un pretesto. Luci e sbrilluccichii il punto di forza. Il tutto per la modica somma di 250.000 euri circa. A carico dei cittadini. Inclusi quelli delle frazioni.

Lo sforzo per non rinnovarsi e aprirsi ad altre esperienze e idee è massimo. Che si possano cercare altre soluzioni, fare gare per risparmiare e ampliare i propri orizzonti, non passa nemmeno per la mente agli eletti solo dal 25% degli elettori.

Meno male che almeno i cattolici si sono sfilati dalla kermesse, segnalando con chiarezza che, per chi crede, il Natale non è la festività che celebra e incoraggia l’acquisto compulsivo e i black friday.

Ma anche chi ci tiene all’ambiente dovrebbe farsi sentire, perché la strailluminata e lunga kermesse (almeno due mesi di luci sparate a palla) è inutilmente energivora. Forse persino diseducativa.

Ma anche da questo orecchio non ci sentono. Tanto l’energia la produciamo in casa coi rifiuti, ribattono. E i consumatori li teniamo buoni con la promessa delle comunità energetiche. E poi proprio noi dovremmo essere green! A Empoli spendono anche di più. 

E allora che il “povero” paese dei balocchi, così spesso preso in giro nei quadri di Babb e di Baj, si accenda. Che tutto luccichi. Che i volti Babbeschi popolino le vie dello shopping oltre che le stanze del PALP.

Certo verrebbe voglia di rivendicare un senso più autentico delle cose anche a Pontedera. Una dimensione più ecocompatibile anche nella kermesse.

Ma non accadrà. Si tranquillizzi chi scambia gli innocui pensieri del vecchietto da tastiera per ruggiti da leone. Il mondo è con gli eletti. Forse.

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