La recentissima uscita di Confcommercio che ha difeso a spada tratta le faraoniche spese della Giunta pontederese per Halloween (ben 110 milioni di vecchie lire) è stata un bel colpo chiarificatore.
Un endorsment, come direbbero gli americani.
Finalmente sappiamo qual è il socio forte che la Giunta cerca di accontentare quando spende e spande per manifestazioni festaiole e canore di piazza, infischiandosene delle lamentele che vengono anche da una parte dei propri elettori. E' Confcommercio.
Ovviamente niente di male. Ci mancherebbe altro.
Ogni negozio che resta in piedi nel centro città è un presidio socio-economico che non può essere sottovalutato e che contribuisce a rafforzare l’identità cittadina e a dare forza all’economia.
A dire il vero basta leggere le motivazioni con cui la Giunta pontederese (che si lamenta dei tagli meloniani ai bilanci degli enti locali e che piange spesso miseria) spende e spande in manifestazioni attrattive varie per sapere come vanno le cose.
Perché nelle delibere e nelle determine comunali che impegnano annualmente dai 300 ai 500.000 euri in diverse feste, manifestazioni live, eventi natalizi, serate granata, cosplay, e via zuzzurellando, il sostegno alle attività commerciali del centro storico non solo e' sempre citato anche prima delle ragioni culturali dell’evento, ma è indicato come la vera ragione forte dell’iniziativa, a giustificazione dell’investimento.
In sostanza il grosso degli eventi sbrilluccicanti messi in piedi dalla Giunta non è legato alla sua importanza culturale, ma soprattutto alla capacità di attrarre gente nel centro e nei negozi.
Ecco, adesso Confcommercio ha messo il suo bollino sulla cosa.
Non resta che ringraziarli per la certificazione
Ma visto che si parla di soldi e non di cultura, si dovrebbe anche poter valutare se il gioco (l’investimento) vale la candela e se gli eventi, qualunque sia il loro valore culturale, abbiano oppure no la ricaduta economica dichiarata.
Ma non risulta che la Giunta abbia messo su un qualche sistema di monitoraggio. Peccato. Anche perché a parlare con alcuni negozianti del centro se ne trovano pochi di entusiasti di queste kermesse.
Ma forse il vecchietto da tastiera si sbaglia.
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