venerdì 1 novembre 2024

AL TEATRO ERA MANCA UN’ANIMA?

 Il problema centrale del Teatro Era di Pontedera non è solo la stagione teatrale (9/10 spettacoli all’anno), ma la gestione ordinaria. Le aperture e l’uso quotidiano della mega struttura.

E qui cominciano i problemini, perché la gestione ordinaria del nostro Teatro, da quando è stato inserito nel Teatro Nazionale della Toscana, dipende solo in minima parte dall’amministrazione di Pontedera.

Anche la traballante vicenda di questa stagione teatrale dimostra esattamente questo. Non sono i pontederesi a decidere neppure se e quale stagione si farà.

Così come non sono i pontederesi a decidere se si apre il teatro Era alle scuole e agli studenti (e non lo si apre).

Non sono i pontederesi a decidere se il Teatro possa essere usato da compagnie e attori di buon livello, anche di interesse locale o di area (e lo si apre pochissimo in questa direzione).

Non sono i pontederesi a decidere se può ospitare compagnie amatoriali, cori, ecc. (piuttosto numerosi sul territorio).

Non sono i pontederesi a decidere se è possibile riprendere e sostenere la tradizione della ricerca teatrale (una ricerca partita 50 anni fa e oggi praticamente morta e sepolta con la chiusura ufficiale di tutte le esperienze: da quella del CRST al workshop Grotowski).

Non sono i pontederesi a decidere se il teatro coi suoi enormi spazi può essere sede di altri eventi culturali, incluse le rassegne e fiere dei libri che restano confinate in un Palp che non è affatto adatto a iniziative del genere.

Sembra che il Teatro Era, al netto di un po' di iniziative di quartiere, della sede della banda cittadina, della sala prove della corale e del massiccio uso che ne fa Ecofor Service, fatichi a trovare un proprio assetto, forse una propria anima.

Possibile trovarla?

Difficile dirlo.

C’è un problema di costi?

C’è.

Ma soprattutto c'è un problema di sensibilità e di relazioni.

L’attuale amministrazione comunale è bloccata dagli accordi stipulati e non ha sensibilità e interesse per guardare lontano.

La soluzione ce l’hanno in mano i cittadini che sembrano amare molto questa struttura teatrale e forse saranno disponibili a fare qualcosa.

Forse.

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