mercoledì 19 febbraio 2025

A QUANDO UNA GIORNATA IN RICORDO DELLE VITTIME DEL COLONIALISMO ITALIANO?

Oggi 19 febbraio in Etiopia si ricorda il massacro del 1937 perpetrato ad Addis Abeba proprio da noi italiani brava gente. La strage avvenne per rappresaglia ad un attentato contro funzionari italiani, compiuto da partigiani e patrioti etiopi ma che il governo italiano guidato da Mussolini ovviamente considerò “terroristi”. La rappresaglia italiana uccise migliaia di etiopi innocenti. Il numero più accreditato tra gli storici italiani e stranieri è di circa 19.000 assassinati (a fronte di 7 italiani uccisi e 50 feriti nell'attentato). Le fonti etiopi però parlano di 30.000 massacrati da italiani in 3 giorni: dal 19 al 21 febbraio. Oltre all’incendio di molte capanne e abitazioni. L'Etiopia da un anno era diventata una nostra colonia, dopo una guerra in cui l’esercito italiano, su ordine del governo Mussolini, aveva usato i gas velenosi (l’iprite in particolare) contro i partigiani e i guerriglieri etiopi che difendevano la loro terra.

I 19.000 etiopi morti (tra cui donne e bambini), quasi tutti civili, spesso vennero ammazzati a bastonate o bruciati nelle loro capanne. E questi li abbiamo ammazzati noi italiani, a casa loro. Per rappresaglia. Massacrati a guerra finita, dai nostri soldati, dalle nostre milizie fasciste, dai nostri funzionari pubblici e dai civili italiani presenti in quei giorni ad Addis Abeba, autorizzati dal governo alla vendetta. Non c’erano nazisti a guidarci. Abbiamo fatto tutto da soli. Noi italiani, brava gente.

Alcune associazioni oggi sostengono che questi innocenti etiopi, massacrati in nome del colonialismo e a causa delle nostre idee razziste, meriterebbero di essere ricordati anche qui da noi. Sostengono che gli italiani siano maturi per assumersi le proprie responsabilità morali e storiche. 

E  allora non si potrebbe approvare una legge per istituire una giornata in ricordo di tutte le vittime del colonialismo italiano? Oltre agli Etiopi, ci sono i Libici, gli ex Jugoslavi, gli Albanesi, i Greci e perfino i Russi. Tutti popoli e nazioni che noi abbiamo invaso.

E non potrebbe il presidente Meloni fare una visita ufficiale ad Addis Abeba, sull’esempio di quella del presidente Scalfaro, per chiedere scusa agli Etiopi del dolore che la nostra prevaricazione colonialista gli inflisse e per dire che si vergogna profondamente per quello che i nostri nonni fecero tra il 1935 e il 1941 in Etiopia?

Sarebbe davvero un bel gesto, come premessa etica al Piano Mattei, chiedere scusa una volta all’anno agli Etiopi, agli Albanesi, agli ex Jugoslavi, ai Libici e ai Russi per averli invasi quando eravamo un paese assolutamente sovrano, quando eravamo razzisti e organizzavamo guerre coloniali, raccontandoci di avere una “missione civilizzatrice” da compiere nel mondo.

Sono convinto che anche al partigiano Enrico Mattei una cosa del genere piacerebbe molto.


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