venerdì 7 febbraio 2025

L’ITALIA È UNA NAZIONE RICATTABILE?

 L'Italia è un paese curioso, dove quasi tutti i leader politici hanno almeno due programmi. Uno per quando siedono sui banchi dell'opposizione; e uno per quando sono al governo. 

Il fatto che siano due programmi un po' diversi non li preoccupa, né ci stupisce. Soprattutto se si tratta di politica estera, un contesto in cui l’Italia resta, per fortuna, un vaso democratico in mezzo a vasi più autoritari e aggressivi. E gli ultimi ricatti che abbiamo subìto (da Iran e Libia) e quelli che stiamo per subire (ad es. sui dazi dagli Usa) lo dimostrano. 

E chi sta al governo, che sia la Meloni o un leader dell’opposizione, qualunque cosa abbia sostenuto prima di arrivarci (al governo), lo sa e si deve adeguare.

Chi può credere infatti, con assoluta certezza, che se al governo oggi ci fosse un leader di centro sinistra, glielo avrebbe consegnato il criminale libico alla Corte Europea?

Io no. 

Così come credo che se la Meloni fosse stata all’opposizione avrebbe urlato le stesse cose che oggi grida la Schlein. Questione di parti in commedia.

E questo perché la postura che può permettersi il nostro paese in politica estera non è data dal leader politico e della coalizione che guida la nazione in quel momento, ma da altri fattori strutturali e di lunga durata.

Vogliamo indicarli?

Indipendenza economica, forza militare effettiva, capacità operative statali, livello di autorevolezza della nazione, vulnerabilità del paese, compattezza della società civile.

Tutti fattori in cui siamo, diciamo così, un po' scarsini.

Perciò se la Meloni non è personalmente ricattabile, l’Italia, anche con lei premier, sì. E lei lo sa bene. 

Come lo sappiamo bene noi cittadini comuni. Che però sbraitiamo contro il governo o lo giustifichiamo a seconda di quale parte politica ci sta più simpatica.

Ma se litigare su tutto e scambiarsi le parti in commedia ci viene bene, modificare certi fattori invalidanti del Paese è un’impresa fuori dalla portata di tutta la politica nostrana. Tutta.

Beh, almeno per questo secolo. 

Poi si spera che la crisi climatica e l'evoluzione sociale renda migliori i posteri.

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