Una settimana prima che Trump annunciasse la propria e forse putiniana proposta di pace da imporre a Zelensky e alla UE, si è verificato nel Parlamento europeo un evento “curioso”.
Il gruppo dei PATRIOTI (che include la Lega, Vox e RN di Le Pen) ha invitato per una conferenza il prof. John J. MEARSHEIMER, docente all’Università di Chicago, un politologo americano tra i massimi esperti di relazioni internazionali. Uno dei più accreditati rappresentanti della scuola del “realismo politico”, ma non proprio di simpatizzante di destra.
Il tema da trattare: che fare con la guerra in Ucraina.
La tesi di Mearsheimer sull’argomento sono note da tempo e altrettanto note sono le sue ricette. Secondo il professore dell’Illinois la guerra in Ucraina è stata una reazione all'avvicinarsi della NATO (e della UE) alle porte di Mosca e Putin aveva mandato molti segnali a Usa ed EU che non avrebbe accettato l'occidentalizzazione di Kiev. Una tesi a cui aveva alluso anche Papa Francesco, quando aveva parlato dei cani (della NATO) che abbaiavano alle porte della Russia.
Quanto al come uscire da questa situazione drammatica, soprattutto rispondendo alle domande, J. Mearsheimer ha sostenuto che Zelensky dovrebbe sostanzialmente accettare di negoziare sulle attuali richieste di Putin. Una soluzione che lo stesso papa Francesco, parlando del coraggio di negoziare (e di accettare la sconfitta), aveva evocato già nel marzo del 2024.
Certo, negoziare da posizioni di estrema debolezza sarebbe una grande sconfitta per Zelensky, ma questo, secondo Mearscheimer, potrebbe permettergli di salvare uno stato, quello Ucraino, che (sempre secondo M. e papa Francesco) non aveva e non sembra avere la possibilità di vincere la guerra contro i russi. I russi poi secondo Mearscheimer non vorrebbero occupare tutta l’Ucraina, ma sarebbero disposti a danneggiarla gravemente pur di neutralizzarla. E, ha aggiunto Mearsheimer, la prosecuzione della guerra peggiorerà la situazione dell’Ucraina e renderà il paese sempre più "disfunzionale". Ovviamente anche una soluzione pacifica del conflitto avrà costi enormi per l’Europa e ripercussioni gravi sulle sue relazioni con gli Usa. Ma, sostiene M., trattare anche da posizione svantaggiata è sempre meglio che continuare il conflitto.
Alla base dell’analisi di M. c'è una critica radicale alla strategia degli Usa (e degli alleati europei) di esportare la liberaldemocrazia nel mondo. Una tesi che, secondo lui, si è dimostrata catastrofica.
Le linee generali della teoria di Mearsheimer sono esposti analiticamente in due sue opere di notevole spessore: 1 La tragedia delle grandi potenze (Luiss, 2019); 2. La grande illusione (Luiss, 2019).
La lunga conferenza di M. al Parlamento europeo contiene una miriade di spunti di riflessione (anche sul ruolo dell’Europa) e si può vedere e ascoltare (con il dibattito) su YouTube al seguente indirizzo:
https://youtu.be/wnnOQefj0Uc?si=Zx_4uBIT-3fnDOfZ
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