Nella biblioteca di Utel si prendono in prestito libri, ma si sorseggiano anche tazze di tè e si mangiano pasticcini. E oggi si presentavano alcuni autori siciliani e di questi alcuni romanzi in particolare. L’incipit è con un classico: “il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa. E sul Gattopardo è difficile dire qualcosa di originale, a parte che è un capolavoro assoluto e che, come tale, merita di essere letto. Dalle sue pagine esce una Sicilia metafora dell'Italia. E molto altro ancora.
Poi le bibliotecarie hanno illustrato un paio di libri della Simonetta Agnello Hornby: “Caffè amaro” e “La mennulara”. Entrambi appassionanti, entrambi con la Sicilia come sfondo e come mondo di riferimento. Entrambi di buona qualità letteraria. E per finire hanno presentato “Sabbia nera” di Cristina Cassar Scalia. Un’autrice più recente e contemporanea.
I soci, anzi soprattutto le socie, una trentina, hanno ascoltato con curiosità l’esposizione e alla fine alcune, che si erano già fatte tentare da tè e pasticcini, hanno preso in prestito anche i volumi suggeriti, unendo il piacevole col dilettevole.
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