giovedì 27 agosto 2015

SUGLI IMMIGRATI HA RAGIONE LA MERKEL. L'ITALIA DOVREBBE FARE DI PIÙ E MEGLIO

Non è possibile che con le tecnologie digitali e con l'automazione l'Italia non riesca ad identificare il grosso delle persone che arrivano e non riesca costruire una grande banca dati dei migranti che transitano dal continente, una banca dati, con tanto di immagini, da condividere appunto con gli altri partner europei. È una seria incapacità organizzativa quella che ci impedisce di procedere in questa direzione, che ha alle spalle un atteggiamento da furbastri, da scaricabarile. Un atteggiamento che ci fa perdere non solo credibilità, ma soprattutto il controllo vero del fenomeno e che ci impedisce una discussione politica seria, consapevole di vantaggi e di svataggi. Così il premier la butta sul patetico. Dobbiamo accoglierli tutti, grida nei microfoni per autoconvincersi della bontà delle sue affermazioni. Sono nostri fratelli, quanti sono sono, quanto ci costa, ci costa. Lo dice anche il Papa. Insomma alla disorganizzazione fa da corollario un atteggiamento paternalisticone guascone del premier. Del tipo: fidatevi di me, risolvero' il problema. L'esatto contrario un atteggiamento pubblico serio.
Ma la pressione migratoria verso il continente europeo e l'Italia ha una portata gigantesca, che nei prossimi 20 o 30 anni al massimo cambierà il colore della pelle degli italiani, li creolizzera'. Non può essere trattato all'italiana. Se non vogliamo che ci travolga (ipotesi che ovviamente giudico la più probabile), dobbiamo operare alla tedesca.
Per questo mi dispiace che Matteo, il grande rottamatore, anche in questo sia poco tedesco e molto italianamente pittoresco.
Peccato che la sua modernizzazione si arresti alle poltrone del Senato e non riesca ad aggredire le tare profonde di questo  paese. E l'incapacità di mettere su un sistema di ingressi controllati dei migranti è uno di questi limiti più vistosi.
Peccato che il primo ministro di estrazione boyscout non riesca ad organizzarsi nemmeno con lo spirito di una giovane marmotta. Peccato che neppure i suoi giovani ministri riescano  ad inventarsi un'azione straordinaria di servizio civile che fronteggi l'emergenza migratoria. Nemmeno coivolgendo il volontariato e le confusionarie regioni. Si, peccato.

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