mercoledì 18 dicembre 2024

FORZA BABB!!!!

 Dopo le mostre degli ultimi anni, senza biglietto, con cataloghi inconsistenti o inesistenti, con le presenze dei visitatori monitorate alla buona, ecco al Palp una retrospettiva dedicata a Giorgio Dal Canto, detto Babb. Si tratta di un artista pontaderese, morto da una decina di anni, che un consigliere comunale di maggioranza ha recentemente definito, forse esagerando un po’, uno dei maggiori artisti del secondo novecento italiano.

Incuriosito, ho visitato l'esposizione qualche giorno fa. Non c’era quasi nessuno.

L’attuale mostra è assai simile a quella allestita 15 anni fa al Museo Piaggio. Le opere esposte al PALP provengono, come già allora, in larga misura dalla collezione di Giuseppe Diomelli, che di Dal Canto fu amico, estimatore e mentore, oltre che acquirente.

In più oggi c’è sull’esposizione un intervento del regista Bartalini che nelle ultime stanze del percorso tenta, con sagome autoportanti e altre trovate, di calare il visitatore tra gli stralunati personaggi di Dal Canto. Della serie siamo tutti un po' marionette (del mondo di Babb e non solo). Il che non si può escludere, certo. Ma forse andava detto col tratto solare di Dal Canto, e non con quello ombroso che è stato adottato.

Comunque, da inesperto e da pontederese, la mostra, a parte le aggiunte di Bartalini, mi è piaciuta e merita di essere visitata.

Offre uno sguardo critico, ma pietoso e ironico sulle miserie umane, largamente condivisibile. Sdogana e perdona forse un po' troppo la nostra predisposizione alla bugia. Ma su questo c’è poco da fare.

Peccato solo che per il bel catalogo che si è realizzato non si sia trovato un curatore di forte visibilità nazionale. Per lanciare Babb tra i pittori di un certo livello forse un investimento in questa direzione si doveva fare.

Quanto alla bigliettazione, trovo il prezzo un po' basso per una mostra veramente importante. Ma così è stato deciso.

Inoltre si poteva rintracciare ed esporre qualche opera in più e rendere più ricca l'offerta espositiva.

Infine non ho visto un agguerrito lancio pubblicitario della mostra. 

BABB insomma correrà da solo e sarà il passa parola a fare la differenza. La cosa probabilmente non gli sarebbe dispiaciuta.

Così a primavera, contati i biglietti staccati e i cataloghi venduti, letta la rassegna stampa, si saprà se il progetto espositivo avrà avuto o no la capacità di attrarre pubblico e in quale misura avrà centrato l’obiettivo. Sempre che questo interessi a qualcuno.

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