Fatto n. 1. Nel mio post del 4 dicembre documentavo (dati di Bibliolandia alla mano) che la Biblioteca Luzi di San Miniato aveva perso prestiti (sul posseduto) nel ‘24 rispetto al ‘23 e questo nonostante la chiusura di Biblio San Miniato Basso. Inoltre dicevo che l’intero sistema bibliotecario sanminiatese era andato complessivamente indietro nel corso dell’anno rispetto alla dimensione dei prestiti librari.
Fatto n. 2. Indicavo che alla fine dell’anno la Biblioteca di Ponte a Egola avrebbe fatto più prestiti della Luzi di San Miniato. Questo perché la biblio di Ponte a Egola è molto più appetibile per gli utenti, anche se ha molte meno risorse della Luzi.
Fatto n. 3. Quando ho appreso che il comune chiuderà completamente Biblio Ponte a Egola per 4 giorni (il 23,24,30 e 31 dicembre), una chiusura che non mi ricordo sia mai stata effettuata negli anni precedenti, ho pensato che una simile scelta avrebbe depresso ulteriormente i prestiti del sistema sanminiatese. Oltre a fare incavolare i lettori forti della pianura del comune.
Domando: Ma perché il comune vuole ulteriormente ridurre il livello dei prestiti librari?
Chi può infatti credere che chiudere 4 giorni a fine anno proprio Biblio Ponte a Egola possa favorire la lettura visto che proprio biblio PAE fa circa 230/250 prestiti librari in media alla settimana contro i 150/170 della Luzi (dati degli ultimi mesi)?
Non sarebbe più sensato per far crescere prestiti e lettori, in questa fase di ko di San Miniato Basso, aprire, con un orario più ampio, incluso il giovedì, proprio Biblio Ponta a Egola, magari dirottandoci un po’ di risorse (anche umane) da San Miniato?
Scrivo questo perché i dati di Bibliolandia ci dimostrano come la Luzi sia davvero poco attrattiva per chi abiti al piano lungo la statale 67. Basta prendere i dati dei prestiti della Luzi del giorno di giovedì, quando alla chiusura forzata di San Miniato Basso si aggiunge anche quella di Ponte a Egola, per rendersene conto.
Se infatti la Luzi fosse attrattiva, tutti i giovedì (quando è la sola biblioteca civica aperta nel territorio) dovrebbe realizzare i suoi picchi dei prestiti. Da una quindicina di verifiche fatte sui giovedì (compresi tra settembre e dicembre 2024) questi picchi non si verificano. Sono più numerosi i giovedì con bassi prestiti (quelli sotto 25 libri giornalieri) che i giovedì con valori sopra i 25 prestiti. Tutti dati che fornisce Bibliolandia stessa e perciò disponibili a tutti.
Ma interessa al Comune analizzare la realtà per favorire i propri cittadini e la pubblica lettura?
Nessun commento:
Posta un commento