domenica 8 dicembre 2024

UN CAPODANNO POCO BERLINGUERIANO A PONTEDERA?

Dopo aver approvato l’11 novembre scorso una mozione che piangeva miseria di fronte ai tagli dei bilanci comunali imposti dal governo Meloni, ecco che la maggioranza consiliare pontaderese  si appresta a stanziare probabilmente oltre 120.000 euri (in aggiunta agli oltre 300.000 già impegnati per manifestazioni natalizie e festaliere varie in corso), a sostegno della festicciola in piazza per il prossimo capodanno.

Per il parsimonioso vecchietto da tastiera, che aveva creduto davvero che i fascistissimi tagli ai bilanci comunali avrebbero costretto anche i nostri a ridurre gli sperperi, è stato un duro colpo. 

La stampa locale conferma che il capodanno in piazza, cascasse il mondo, si farà.

Ora chi segue le cronache del nostro consiglio comunale sa che l’attuale maggioranza e i suoi

 amministratori hanno l’ossessione di una Pontedera buia, cupa, silenziosa; e perciò smaniano di illuminarla, animarla, vivacizzarla, festalizzarla (soprattutto per ragioni di business). E se lo facessero con più misura e con minori eccessi, non ci sarebbe niente da dire. Invece i nostri spendono e spandono come domani se ci aspettasse l’Apocalisse.

Per cui vai con un nuovo capodanno immagino costosissimo. Luccicoso, chiassoso, festaiolissimo, sballatorio. Diseducante.

Ma un tempo le feste erano occasioni rare. E l’astinenza la norma. Per questo il sabba festivo era una rottura con la normalità.

Oggi invece è tutta una festa e uno shopping continuo e compulsivo.

A questo punto la vera rottura sarebbe l'astinenza. Ma un atteggiamento sobrio verrebbe percepito come triste, buio, poco illuminato e quindi depressivo. Macché astinenza. Non siamo mica francescani a Pontedera.

Qui perfino la timida austerità proposta dal comunista Enrico Berlinguer, così tanto amato e idolatrato, almeno a parole, anche dagli attuali consiglieri di maggioranza, suonerebbe come una bestemmia.

Perciò avanti tutta con i festeggiamenti di capodanno. 

Una preghiera. Dovendo proprio spendere tanti soldi, si potrebbe almeno far venire la vincitrice di X Factor? La voce afro-italiana di MIMÌ AMINATA CARUSO è davvero stupefacente. E la sua storia è esemplare per la società italiana contemporanea. Pontedera inclusa.

Se Franconi ce la facesse a portarla per la notte di San Silvestro, prometto che per un mese metterei a riposo la tastiera del vecchietto.

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