lunedì 8 dicembre 2025

IL ROVESCIAMENTO DI CLEMENCEAU

Al famoso statista francese G. Clemenceau è attribuita la frase che la guerra è una cosa troppo seria per farla fare ai generali, sottolineando il primato della politica rispetto ai militari.

Invece in questi ultimi tempi, almeno in Europa, alla grande prudenza e ambiguità dei politici di fronte alla guerra (perché agli elettori i politici devono poi andare a chiedere i voti), corrisponde una certa imprudente loquacità dei generali.

Ecco allora le uscite dei generali tedeschi che “svelano” quando i russi attaccheranno l’Europa; ecco il capo di stato maggiore francese che dice alla nazione di abituarsi a piangere i propri figli morti in guerra. Ecco un generale della NATO (italiano) che sussurra al Financial Times di guerra ibrida “preventiva” già in atto. E non si capisce se quel “preventiva” voglia dire anche incostituzionale, visto che una guerra (e quindi anche una guerra ibrida), secondo l’articolo 78 della nostra Costituzione, dovrebbe essere votata e autorizzata dalla maggioranza dei parlamentari italiani prima di essere combattuta. Invece non mi risulta che il parlamento italiano abbia discusso e autorizzato l’avvio di alcuna guerra ibrida contro… già contro chi? Contro la Russia? Ma per accusarla in Parlamento di aver aperto un fronte di guerra ibrida e informatica contro di noi occorreranno prove certe. Andranno mostrate. Non basteranno le dichiarazioni alla stampa di Crosetto. Almeno i parlamentari queste prove dovranno pur verificarle prima di dichiarare guerra, per quanto solo informatica, contro qualcuno. O no?

Brutti tempi quando si leggono così tante dichiarazioni di militari (Vannacci incluso). Loro dovrebbero svolgere il loro delicato lavoro con grande discrezione, fedeli al motto “Taci, il nemico ti ascolta”. E soprattutto non dovrebbero interferire con la comunicazione politica.

Brutti tempi se invece i generali tolgono la parola ai politici.

Ma la cosa ancora più importante è evitare di pensare che la guerra Russia e Resto dell’Europa sia ormai ineluttabile, come invece ci vorrebbe far credere un quotidiano assillante bombardamento politico-mediatico. 

Ricordo infine che le coscienze delle persone hanno sempre l’ultima parola. E confido che i giovani disobbediscano, seguendo il suggerimento di Don Milani, a qualunque chiamata alle armi e che, ove mai fosse dichiarata, ci mandino i generali a fare …..la guerra.

Nessun commento:

Posta un commento