Il 23 novembre è uscito su “La Repubblica” un lungo stralcio di una recente conferenza dell’anziano filosofo tedesco Jurgen HABERMAS (96 anni) centrata sull’evoluzione degli Usa e sul ruolo dell’UE.
Il testo conferma 2 pensieri noti di Habermas. Ovvero che gli Usa stanno declinando e trasformandosi in uno stato autoritario. Il secondo, che l’Europa non ce la fa ad uscire dalle sue debolezze e ad essere un esempio positivo per il resto del mondo, come società del diritto e dei diritti, rendendosi autonoma dal protettorato americano, in cui è vissuta (e prosperata) per 80 anni.
Ora, queste annotazioni di Habermas sono condivisibili (almeno per persone orientate a sinistra). Ma sull’Europa mi sarei aspettato qualcosa di più.
Molti analisti stanno infatti chiedendo all’Europa di trasformarsi in una potenza armata per autogarantirsi meglio come società del diritto e dei diritti e per diventare a sua volta (al posto degli Usa, della Cina e della Russia) garante del diritto e dei diritti anche per altri stati “deboli” nel mondo.
E l’Unione Europea, sia pure tra mille incertezze e divisioni, sembra intenzionata ad andare proprio in quest'ultima direzione col piano di RIARMO o di PRONTEZZA.
Gli stessi socialisti europei, a cui Habermas è sempre stato vicino e a cui aderisce anche il PD, sostengono questa strategia.
Perciò chi parla d’Europa dovrebbe dire quale futuro vuole per il vecchio continente.
Io per esempio sono contrarissimo ad una Europa armata fino ai denti e quindi aborro il piano di RIARMO.
Sono contrario ad una Europa vassalla della e nella Nato.
E desidererei tanto un'Europa NEUTRALE.
Tutta neutrale. Come la Svizzera e l’Irlanda. Ma mi accontenterei anche di un'Europa disarmata e non allineata. Non allineata agli Usa. Non allineata alla Russia. Non allineata alla Cina.
Aggiungo che trovo l'obiettivo del NEUTRALISMO una strategia politica molto più forte e chiara di quella del PACIFISMO. Perché il pacifismo è un atteggiamento morale, che alla fine deve tradursi in atti concreti. Così ci si può dichiarare, come avviene quasi sempre, pacifisti anche riarmandosi. E non va bene.
Naturalmente mi piacerebbe un’Europa che cerca e trova un accordo civile con le tre grandi potenze del mondo (Usa, Russia e Cina).
Ma si può essere neutrali senza riarmarsi fino ai denti e raggiungere accordi ragionevoli con le grandi potenze?
Il realismo politico direbbe di no.
Ma il realismo si basa sul fatto che l’antropologia umana sia sostanzialmente immutabile e che la cultura non possa migliorare la naturale bellicosità degli uomini e delle loro costruzioni sociali (gli stati).
La storia del diritto dimostra che l’animalità dell’uomo può essere addomesticata e che si possono trovare rimedi ragionevoli agli istinti predatori fortemente radicati nell’animo umano.
L’Europa, continente di vecchi saggi, continente “debole” e denatalizzando, dovrebbe accettare il suo status e scommettere sull’evoluzione NEUTRALISTA, costituendosi sempre di più come un faro giuridico e come esempio (ma non come garante militare) per tutti coloro che non vogliono diventare vassalli delle grandi potenze e non vogliono neppure partecipare alla corsa al RIARMO.
Il tutto senza pensare di costruire alcuna alleanza mondiale che non sia esclusivamente morale e culturale tra i neutralisti e i non allineati.
Discorso utopico? Forse.
Discorso con implicazioni anche economiche? Certo.
Ma mi sembra l’unico ragionamento concretamente alternativo al RIARMO, che purtroppo prende sempre più vigore in Europa e non solo nelle forze di centro destra.
Il pacifismo è un atteggiamento morale, ma non è una strategia politica per gli Stati.
Se l’Italia non voleva infilarsi nella carneficina della prima guerra mondiale doveva rimanere NEUTRALE, posizione che invece non tenne con tutti i disastri che ne conseguirono.
Nessun commento:
Posta un commento