In Italia vestigia del passato e architetture moderne stanno insieme. Non solo a Roma. Anche a Pontedera le cose vanno così.
Viale Rinaldo Piaggio ad esempio, sede di industrie fin dall’inizio del ‘900, dopo il ridimensionamento della grande impresa è stato ribattezzato il miglio dell’innovazione. Nei vecchi capannoni in parte ristrutturati o rifatti ex novo, tutti allineati nel viale, si sono infatti insediati l’Istituto di biorobotica dell’Università Sant’Anna di Pisa, Artes 4, Modartech, il museo Piaggio, Pontech, qualche decina di startup, la moderna Biblioteca Gronchi, il Centro Sete Sois Sete Luas, ma i marciapiedi dove il miglio inizia e poi si sviluppa, fino al sottopasso ferroviario, sono a tratti bucherellati e sconnessi.
Giorni fa l’assessore Belli ha ripromesso in una seduta consiliare che su questo miglio dell’innovazione ne vedremo presto delle belle.
Se una cosa analoga non l’avesse già promessa e profetizzata proprio lui nel luglio del 2020 (oltre 5 anni fa) ci sarebbe quasi da credergli senza passare per creduloni.
E comunque per ora chi per qualche ragione (turismo, cultura, ricerca, lavoro o affari) svolti da via Roma verso il viale Piaggio e si avvii in questo miglio dell’innovazione deve stare attento a dove e a come mette i piedi perché si trova di fronte, a destra come a sinistra, marciapiedi piuttosto bucherellati e sconnessi come dimostrano le foto allegate. Non proprio un elegante biglietto da visita per il miglio dell’innovazione pontederese, visti i rischi di incespicare e cadere per i pedoni distratti o anziani come lo scrivente.
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