ANCORA SULLA CARA VECCHIA EUROPA
Approfitto del post per fare pubblicità ad un convegno che come comune di Pontedera organizzeremo a novembre su "Giovanni Gronchi e la politica estera italiana degli anni '50". Quello che mi fa più male è non tanto ammettere che l'europeismo che si è realizzato, di cui non mi sfuggonono certo i limiti, è un prodotto della borghesia illuminata europea, ma che l'internazionalismo socialista, che pure è stata una grande e bella utopia, non riesca a incarnarsi in un progetto europeo più inclusivo. Si, oggi io sono molto pessimista rispetto al sogno di un' europa anche solo moderatamente socialista. Quando penso a Renzi e Hollande che si fanno fotografare all'Expo davanti alle baguette e non riescono a dire niente, niente, degli immigrati accampati in quei giorni e ancora oggi sugli scogli di Ventimiglia, ho la sensazione fisica di un internazionalismo socialista che è un fantasma. Si, quella in campo è un'europa conservatrice, ma non credo che ce ne toccherà una migliore. Non a breve. Naturalmente spero di sbagliarmi.
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