MA LA CULTURA TOSCANA NON AVREBBE BISOGNO DI UN ASSESSORE?
A quasi sessanta giorni dalle elezioni, la Regione Toscana non ha ancora l'assessore alla cultura. Buffo. Tutti gli altri assessori sono già in campo. Per la cultura, niente. Il vuoto. Girano nomi, sobbalza qualche polemica, ma tutto molto ovattato. Molto. L'unico fatto certo è che ad oggi la Regione non ha un assessore alla cultura e che il Piano della cultura 2015 (e le poche risorse che contiene e che dovrebbero essere assegnate agli enti locali e da questi impegnate e spese entro il 31 dicembre) è fermo, immobile, come la nave conradiana, nella bonaccia, in mezzo al mare. Nel mondo che corre veloce, la cultura toscana aspetta. Di fatto per la cultura vista dal livello regionale il 2015 sarà un anno quasi sabbatico. E almeno per alcuni settori e diversi operatori questo è già un danno. Visto che il superattivismo del presidente e del suo staff non possono coprire tutti i problemi. Mi riferisco in particolare al settore delle biblioteche, che conosco un po'. Ad es., da oltre un mese il grande motore di ricerca per le biblioteche italiane, Alzalai, ha alzato le mani e si fermato e in regione non è operativo nessun altro catalogo collettivo delle biblioteche toscane. Importa a qualcuno in Regione questa cosa? Se si pensa che i libri siano importanti e che sia importante ribtracciarli e metterli a disposizione degli utenti, dovrebbe. E come è fermo Alzalai toscana, è fermo da tempo anche il metaopac toscano. Sbn non copre tutte le biblioteche toscane. Una parte del patrimonio librario toscano quindi va cercato rete per rete. Opac per opac. Una barzelletta.Visto da dentro, il sistema bibliotecario regionale sembra un pò statico. Ad assere gentili. E ferma appare la politica regionale sulle biblioteche. La speranza è che il potenziale assessore che prima poi dovrà essere nominato abbia un curricolo attinente in senso specifico e puntuale ai beni culturali di cui si dovrebbe andare ad occupare: musei, archeologia, città d'arte, teatri, festival, beni librari e archivistici. Sapesse anche di biblioteche per i lettori sarebbe una botta di.. fortuna. Inoltre questa persona dovrà relazionarsi anche alla società culturale toscana, dovrà entrare in sintonia con istituzioni regionali, nazionali ed internazionali di questo settore. Dovrà dirigere la macchina amministrativa regionale dei beni culturali. Una macchina corta, fatta di poche persone, che dovrà imparare a conoscere e a far correre. E avrà bisogno di tempo. Il tutto in una regione che, almeno a parole, dice di volersi giocare molto in questo settore. Dice.
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