CI PUÒ ESSERE SOLO MENO EUROPA
In Italia la politica estera non è mai stata oggetto di decisione popolare. E per fortuna dico io. Non sarebbero mai nati la cee o il mec o il trattato di maastricht se queste scelte fossero state soggette a referendum popolari. La sinistra comunista ed in parte quella socialista hanno osteggiato l'europa e ne hanno scoperto i vantaggi con trenta anni di ritardo e con molte perplessità. L'europa è un sogno borghese e delle elite cattoliche e protestanti, mai veramente testato dai popoli. Ad un certo punto si sono accodate anche le socialdemoacrazie europee, ma.. con cautela. Quando si è provato a far testare l'europa dai popoli, ci si è accorti che poteva saltare tutto. E ci si è fermati. Per me un'europa dei popoli non è matura. Per tante ragioni che sarebbe troppo lungo elencare e che riassumo semplificando molto nell'assenza di una lingua comune e nella difficoltà di creare un'opinione comune ed in un parlamento che ridimensioni i tanti parlamenti nazionali. No, l'europa x un altro bel pezzo di storia sarà solo un progetto borghese ed elitario, solo parzialmente realizzabile. Perché divenga un progetto popolare e piu solido occorrerà che i popoli europei si impastino tra di loro. Ma ci vorrà tempo. Molto tempo. Nel frattempo potrebbe sfasciarsi tutto e i nazionalismi risorgere. Non mi meraviglierei. L'unico errore che imputo alla borghesia cattolico protestante e alle socialdemoacrazie degli anni '80 è di aver accelerato troppo il percorso dell'europa, cercando di riempire il vuoto generato dal collasso del socialismo sovietico. È stata una necessità che ha figliato un allargamento fragile. La grecia non andava imbarcata nell'impianto della moneta unica. Forse nemmeno altri stati dovevano farne parte. È stata una forzatura che speriamo di non pagare cara. Ma chi immagina un'europa che possa trovare soluzioni miracolose, è fuori dal mondo. È possibile solo avere meno europa, non più europa.
Nessun commento:
Posta un commento